Pollica e il Cilento di Angelo Vassallo arrivano a Milano con “Città Slow” di Piero Cannizzaro
| di Giuseppe GalatoDAL COMUNICATO
Dal 16 al 25 settembre
EVENTO SPECIALE IN ANTEPRIMA PER MILANO
TASTE THE WASTE
Un nuovo film inedito programmato in più passaggi sullo schermo della sala Merini di Spazio Obedan.
La proposta di questo mese è un’opera a nostro avviso molto importante, che tutti dovrebbero vedere, perché Taste the Waste (questo il titolo, letteralmente “Assaggia la spazzatura”) rivela una realtà davvero incredibile: lo spreco assurdo di risorse alimentari dei mercati occidentali nell’epoca della globalizzazione.
È sconvolgente scoprire le imperdonabili distorsioni di un’organizzazione commerciale che è di fatto uno schiaffo alla miseria, la spudorata offesa dei ricchi del mondo verso tutti coloro (tanti) che vivono nell’indigenza e spesso sono costretti alla fame.
Un monito per tutti noi, una sollecitazione alla nostra consapevolezza e alla nostra attenzione, affinché ognuno possa fare la propria parte nel difendere il futuro del pianeta.
Segnaliamo che, sempre in tema di riflessione sull’ambiente, ma questa volta per evidenziarne un lato finalmente virtuso, presenteremo, divisi in due programmi, gli otto cortometraggi, anch’essi inediti, della serie “Citta Slow” realizzati nel 2010 da Piero Cannizzaro.
Il risultato di un viaggio compiuto dal regista in otto città italiane che hanno aderito al movimento internazionale “Città Slow” (Levanto, Massa marittima, Greve in Chianti, Cisternino, Orvieto, Bra, Amelia, Pollica).
Il docufilm Città’ Slow è stato dedicato da Piero cannizzaro ad Angelo Vassallo, il sindaco-pescatore di Pollica tragicamente ucciso il 5 settembre 2010 e vero ispiratore di questo lavoro.
GLI ORARI
Ven 16 sett (h 21.30)
Sab 17 sett (h 19)
Dom 18 sett. (h 19)
Mar 20 sett. (h21.15)
Gio 22 sett. (h 21.15)
Dom 25 sett. (h 19.30)
Taste the Waste (Anteprima)
R.:Valentin Thurn. Fot.: Roland Breitschuch. Mont.: Birgit Köster. Mus.: Pluramon. Germania, 2011, col., 88′, v. o. sott. it.
Due ragazzi pedalano nella notte in una città europea. Fermano le bici e cominciano a guardare in un cassonetto dei rifiuti. È la scena iniziale del sorprendente documentario di Valentin Thun che denuncia con cifre alla mano la gravità di uno scandalo sino a oggi solo immaginato, individua le falle del nostro sistema capitalista e suggerisce delle soluzioni. Quanto del cibo che gettiamo ogni giorno è ancora commestibile? Quante risorse alimentari sprechiamo e che conseguenze porta il nostro comportamento nel mercato globale? L’Unione Europea butta ogni anno 90 milioni di tonnellate di prodotti alimentari; l’Europa e il Nord America bruciano una quantità di cibo tre volte superiore a quella che servirebbe per nutrire tutti gli affamati del mondo. I canali di distribuzione dei paesi industrializzati sprecano quasi la metà del cibo che viene movimentata, in molti casi ancor prima che arrivi nei supermercati. Non si tratta di bucce di patata e ossi di pollo, ma di roba buona. Perfettamente commestibile. La frutta e la verdura che non sono perfette a vedersi, anche se ottime, non arrivano neanche sugli scaffali, che peraltro rigurgitano di roba perché il consumatore possa scegliere: offrono più di quanto serve e ciò che avanza finisce nella spazzatura. Il pane per i nonni e i bisnonni contadini era quasi sacro: si poteva buttare anche la carne, se era andata a male, ma il pane no, quello non lo buttavano mai. Ebbene, l’Unione Europea butta 3 milioni di tonnellate di pane all’anno. Quanto ne consuma la Spagna. Se i panettieri tedeschi cuocessero solo il pane che essi effettivamente vendono, la Germania potrebbe spegnere una delle sue centrali nucleari.
Da bambini tutti abbiamo sentito almeno una volta la frase «Mangia tutto quello che hai nel piatto, pensa alle persone che hanno fame e non hanno niente da mangiare». Una frase in apparenza sconclusionata, e che invece un senso ce l’ha, perché spreconi e affamati comprano il cibo sullo stesso mercato globale. Se i ricchi sprecassero meno, comprerebbero meno. I prezzi diminuirebbero. E i poveri avrebbero meno difficoltà a sfamarsi.
Mer 21 sett. (h 19)
Città Slow – Levanto, Massa marittima, Greve in Chianti, Cisternino (Anteprima)
R. e sc.: Piero Cannizzaro. Fot.: Vasile Caplescu, Federico Santini, Paolo D’amato, P. Cannizzaro. Suono: Federico Lozzi, Dario Malchiodi Albedi. Musiche: Tradizionali, Lamberto Macchi, Antonio Arena. Mont.: Andrei Craciun Ovidiu, Ecyr Inacio Prado. Produzione: Emme audiovisivi srl di Claudio Merli, Rai – Radiotelevisione italiana, Rai 3 . Italia, 2010, col., 60’.
Prima parte del viaggio del regista Piero Cannizzaro in alcune tra le più significative città che hanno aderito al movimento internazionale Città Slow, dove il tempo è a misura d’uomo e dove è ancora possibile riconoscere il lento, benefico succedersi delle stagioni.
Sab 24 sett. (h 19.15)
Città Slow – Orvieto, Bra, Amelia, Pollica (Anteprima)
Vedi scheda sopra riportata.Italia, 2010, col., 60’.
Seconda parte del ritratto di Cannizzaro di un’Italia migliore, ricca di piazze, teatri, botteghe, caffè, ristoranti; luoghi dello spirito, dove è ancora possibile apprezzare la genuinità dei prodotti, rispettosi del gusto e della salute, della solidarietà e della spontaneità del vivere insieme.
Il regista Piero Cannizzaro sarà presente in sala per un incontro con il pubblico.
Proiezioni
Spazio Oberdan – Viale Vittorio Veneto 2, Milano
Area Metropolis 2.0 – Via Oslavia 8, Paderno Dugnano
Info
tel 02.87242114; 02.77406316
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