Chiusura ospedale, Agropoli in apprensione per decisione di Morlacco e Squillante

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Chiusura ospedale, Agropoli in apprensione per decisione di Morlacco e Squillante

C’è attesa ad Agropoli per il futuro dell’ospedale civile. E’ stato fissato per lunedì mattina, infatti, un tavolo di discussione per decidere il destino del nosocomio cilentano minacciato dai tagli. Il vertice si terrà tra Mario Morlacco, subcommissario alla Sanità della Regione Campania e Antonio Squillante, direttore generale dell’Asl di Salerno.

La città è in apprensione perché dall’esito dell’incontro potrebbe venir fuori la definitiva riconversione del presidio ospedaliero in Psaut o il suo reinserimento nella rete dell’emergenza. Tra i primi cittadini dell’alto Cilento c’è una sorta di ottimismo dato dalla rassicurazione di Caldoro durante l’incontro a Policastro, nel quale «ha assicurato il suo impegno personale per risolvere la questione».

«Il presidente Caldoro – ha commentato Alfieri, primo cittadino di Agropoli – ha assicurato il suo personale e massimo impegno, sollecitando anche proposte costruite sull’esperienza dei sindaci che vivono quotidianamente i territori amministrati. Ha auspicato sempre più processi costruttivi evitando sterili scontri che non fanno altro che allontanare le soluzioni che possono venire solo con un confronto serio, aperto, leale e lontano da interessi politici di parte. Per questo motivo e soprattutto per il clima e la collaborazione intrapresa, si è deciso di liberare immediatamente la direzione generale dell’Asl a Salerno dal presidio garantito dai sindaci e amministratori locali. Si rafforza – conclude Alfieri – con questa esperienza che su tutte le emergenze con un corretto rapporto nella filiera istituzionale, possono trovarsi sempre soluzioni equilibrate e giuste nell’interesse dei cittadini

Resta però l’amaro in bocca e la preoccupazione dei cittadini dopo le parole del manager dell’Asl Squillante che ha ribadito che «una struttura come quella di Agropoli non può restare in vita solo per cento codici rossi» e ha sottolineato l’utilità di «riconvertire la struttura perché così come è quell’ospedale è pericoloso in quanto è solo indice di degrado».

Chiaramente, di contro, il comitato civico pro ospedale non si da per vinto e continua la propria battaglia. «Non accetteremo rinvii a settembre ma soltanto decisioni definitive che garantiscano al territorio di avere una struttura con un pronto soccorso attivo».

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