Cirielli. “Non si può cancellare un patrimonio di storia e di identità”
| di Lucia Cariello“Per ottenere un risparmio irrisorio perdiamo un patrimonio di identità, di cultura e di storia, che non è monetizzabile.
Protagoniste degli sprechi spesso sono state le Regioni, molte delle quali invenzioni prive di storia, piuttosto che i Comuni e le Province.
Anzi, con questa scelta scriteriata, si favorisce ancor più un modello di centralismo regionale che se da un lato calpesta la storia millenaria della nostra Nazione, dall’altro fa presagire nuovi sperperi e cattiva distribuzione territoriale delle risorse”.
Così il presidente della Provincia Edmondo Cirielli esprime la sua contrarietà al recente provvedimento contenuto nell’ultima manovra finanziaria licenziata dal Governo, con cui vengono aboliti i Comuni con meno di 1.000 abitanti e le Province al di sotto dei 300 mila.
“E’ incredibile che un simile atto d’imperio, in pratica uno sciagurato colpa di spugna che cancella improvvidamente storia ed identità –prosegue Cirielli- si consumi in un ordinamento che ha tra i suoi pilastri fondanti principi quali la sovranità popolare e la sussidiarietà, e dove da poco è stato introdotto il federalismo fiscale.
La strada maestra da percorrere, al contrario, è quella della democrazia e della partecipazione popolare, lasciando scegliere liberamente le comunità interessate, prevedendo validi incentivi alla fusione o all’unione degli enti locali, ma anche favorendo concretamente l’accorpamento e la razionalizzazione di servizi consorziati, con l’obiettivo di ottenere risparmi significativi, ma nel contempo migliorando e ampliando le pubbliche prestazioni”.
“Il ministro Tremonti –conclude Cirielli- non ha affatto la statura morale per ergersi nel ruolo di primo della classe che decide per e a danno degli altri.
I fatti che lo riguardano, d’altronde, lo testimoniano in modo inequivocabile”.
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