A Caselle in Pittari l’anteprima nazionale della ‘Notte del Lavoro narrato’ (FOTO)
| di Marianna ValloneInizia dai caratteristici vicoletti del centro storico di Caselle in Pittari il lungo racconto della ‘Notte del lavoro narrato’ attraverso le storie, i sentimenti e le riflessioni di chi lo vive, lo sogna, lo fa con passione o vorrebbe cambiarlo. Un moltiplicarsi di voci e di suoni hanno raccontato il lavoro, «quello che merita di essere narrato», nelle sue molteplici sfaccettature. Come quello di Marco e Nicoletta, scrittore lui, fotoreporter lei, che hanno raccontato attraverso un reportage fotografico, la storia del piccolo Mukesh portato per la prima volta in una scuola e quella degli immigranti indiani in Nepal. Hanno vissuto con loro sulle rive del fiume e sono stati «finalmente liberi di esprimere tutto ciò che vedevano».
Maria de Biase, preside del Teodoro Gaza di San Giovanni a Piro, ha voluto invece omaggiare il lavoro di Don Antonio, suo padre, attraverso la recensione al libro di Vincenzo Moretti , ‘Testa, mani e cuore’. «Mi svegliava all’alba, era il mese di aprile, bisogna raccogliere i piselli. Mio padre si alzava molto presto la mattina per cominciare il suo lavoro, sempre felice – racconta la De Biase – Le sue mani erano grandi, nodose, scure, instancabili ma sorprendentemente morbide. Durante la controra delle lunghe e calde giornate estive spariva, nessuno sapeva dove era Don Antonio. Ma io sapevo dove cercarlo, alla fine del viariello, ai piedi del ciliegio più vecchio e ombroso, sdraiato su un letto di felci fresche leggeva. Mi sorrideva, mi faceva segno di sdraiarmi vicino a lui, la mia testa appoggiata sulla sua spalla, ricominciava a leggere, a voce alta».
Tra le tante voci anche quella del giornalista Lorenzo Peluso che ha raccontato, attraverso uno stralcio del suo libro ‘Profumo e polvere di terra’ la storia di Antonio, un 29enne di Sanza, nel Vallo di Diano, che dopo anni di disoccupazione, cassa integrazione e persino un’esperienza al Nord in cerca di fortuna, ha deciso di investire al Sud, nell’agricoltura. «Antonio è il novello pastore che ogni giorno porta al pascolo il suo gregge di capre e poi ne trasforma il latte in prodotti di assoluto pregio». Nell’ultima piazzola del centro storico casellese, anche un’istallazione di argilla dell’artista calabrese Antonio La Gamba, che «ha dato un grande contributo al Palio del Grano», spiegano gli organizzatori. Il maestro, infatti, ha realizzato il ‘Disco di grano’, un’opera «pensata come un sole che racchiude e fa vivere questo alimento che è il vero oro degli uomini» ed è un omaggio al Palio del Grano di Caselle in Pittari.
La magia della ‘Notte del lavoro narrato’, in anteprima mercoledì a Caselle, proseguirà il 30 aprile 2014 per l’esperienza nazionale che coinvolgerà tutto lo Stivale, da Torino a Palermo. «Tutti insieme, tutti alla stessa ora, ma ognuno con chi vuole – annunciano gli organizzatori – adulti e bambini attorno a storie, avventure ed emozioni da leggere, narrare ed ascoltare. Un’iniziativa che è aperta anche a luoghi pubblici come musei, scuole, pinacoteche. E’ un invito all’Italia, all’Europa, al Mondo, per riscoprire il valore e la magia del racconto, in un moltiplicarsi di voci che come stelle accenderanno ‘La notte dei racconti’». (Qui per aderire)
©
Foto Ilaria Mazzaro ©
©Riproduzione riservata