Il Porto Turistico: la più grande attività produttiva di Agropoli
| di Alberto BrugnolaPer dimensioni, può ospitare, tra imbarcazioni e natanti oltre 800 unità. Per ritorno economico e per numero di imprese che vi operano direttamente e di riflesso, prevaricando i confini comunali, è la pietra angolare di un nascente distretto industriale nautico che abbraccia plurimi interessi lavorativi.
Dalla guardiania a mare, ai parcheggi, dai trasporti speciali, alla costruzione e alla manutenzione d’imbarcazioni e loro componenti, dalla vendita di accessori, alla locazione di barche e dal charter, si allarga alla ristorazione e alla ricettività abitativa di un Comprensorio, ossia di un intero complesso territoriale.
E, quindi, per numero globale degli addetti; i proventi dei quali sono componente essenziale dello sviluppo economico della zona. Per il numero degli utenti, che con il loro apporto finanziario permettono la sussistenza economica delle attività descritte.
Su questo quotidiano, in altro scritto affermavo che Agropoli possiede la più bella e la più funzionale struttura portuale pubblica per il diporto nautico del Tirreno Meridionale peninsulare. La sua ubicazione geografica è strategica e integrata in un quadro paesaggistico accattivante. Guarda il golfo di Salerno e le isole Flegree. E’ la porta della Costiera Cilentana, rinomata per le sue acque cristalline: anche quest’anno Agropoli si fregia della Bandiera Blu, certificazione della qualità ambientale marina, è la logica scelta del diporto nautico come tappa di transito, prima del salto verso le località rivierasche e insulari meridionali: Calabria, Eolie, Ustica, Sicilia ed Egadi. E’ il naturale porto di attracco per visitare Paestum, sito Patrimonio dell’Umanità. Strutturalmente riparato dagli eventi meteomarini, è aperto a un solo vento del 1° quadrante, il Grecale che, per il corto fetch, non crea alcuna traversia.
Questi giusti meriti lo fanno preferire come ormeggio stanziale di numerose imbarcazioni, nonostante la carenza di un’adeguata viabilità di accesso e di servizi igienici funzionanti.
A proposito di quest’ultima mancanza, voglio ricordare un aneddoto. Alcuni anni fa, in occasione della tappa a Salerno del Giro d’Italia a Vela, manifestazione sportiva annuale a risonanza nazionale seguita su giornali e TV, alcuni amici salernitani condussero, in visita ad Agropoli, Cino Ricci che incontrai in un bar della “Marina”. Per informazione Cino Ricci è un’icona della vela sportiva italiana. Con Gianni Agnelli fu il promotore di Azzurra, e, come skipper a Newport nel 1983, portò, per la prima volta nella storia, una barca italiana a livelli mondiali: in semifinale nell’America’s Cup, evento bissato nel 1987 in Australia a Freematle. Nell’incontro con Cino Ricci, allora organizzatore del Giro d’Italia a Vela, colsi l’occasione per proporgli, per l’anno seguente, una tappa ad Agropoli; la sua risposta fu lapidaria: “Avete wc e docce sul porto?”. Perdemmo l’occasione e a distanza di anni tali servizi in maniera continuativa e presidiata sono ancora mancanti, malgrado la recente costruzione di una palazzina polifunzionale del Comune. Il cui attuale utilizzo si limita ad ospitare, a piano terra, nei due locali centrali, la “guardia” di turno della motovedetta della Guardia Costiera e, nei rimanenti la cassa continua per il pagamento del ticket giornaliero del parcheggio occasionale e l’ufficio dell’addetto comunale per la locazione dei posto barca ai pontili comunali. Una logica riflessione. Ma tutte queste Funzioni, senza alterarne la loro fattibilità, non potrebbero essere trasferite al piano rialzato, attualmente, inutilizzato? E i siti a piano terra liberati, non potrebbero locarsi ad attività commerciali private, attinenti alla nautica, come avviene in tutti i porti d’Italia? In tal maniera non si centrerebbe l’obiettivo sociale di creare attività economica, impiego di personale e servizio aggiunto agli utenti del porto, diportisti e visitatori? E questi business non sarebbero un apporto finanziario alle Casse Comunali per locazioni e imposte? Credo che ciò meriti un invito a una sosta di riflessione per l’assessore al Porto!
Poi, il parcheggio comunale a pagamento è indispensabile per l’utenza nautica sia essa residente sia, per la maggioranza, di provenienza fuori-comune.
Già di capienza insufficiente, dovrebbe essere destinato al servizio nautico, che, reputo, sia la ratio per la quale fu realizzato. Invece, mentre l’abbonamento annuale è rilasciato previa dimostrazione del possesso di una barca, il ticket giornaliero consente il libero accesso a tutti, esaurendo la disponibilità di posti, particolarmente nei giorni/mesi estivi di massimo afflusso e utilizzo delle imbarcazioni. E’ da precisare che la vicinanza del parcheggio automobilistico al punto d’imbarco non è una superflua comodità, ma una necessità. Chi va per mare, e chi sa osservare, è cosciente che imbarco/sbarco comportano il trasferimento da auto e barca, e viceversa, di attrezzature, borsoni e vettovaglie siano essi puri diportisti, che anche subacquei, pescatori sportivi o bagnanti. Non a caso, in riviste del settore e internet, gli annunci di vendita, in porti privati, sono di posti barca con posto auto.
Si deve aggiungere che, a carattere ripetitivo, il parcheggio del piazzale antistante i pontili della Lega Navale, durante l’estate, viene “gentilmente” concesso alle più svariate iniziative ludiche private: esibizioni di danza, sfilate, concerti musicali, ecc., che comportano la realizzazione e rimozione di anfiteatri metallici, la presenza di autocarri e vetture degli operatori e, quindi, l’occupazione, per più giorni, durante i quali la “cattura” di un posto auto è un impresa.
Adesso l’ultima chicca. Agropoli dal Porto Turistico partecipa alla trasmissione televisiva RAI 2 “Mezzogiorno in Famiglia” sabato 20 e domenica 21. Per tale avvenimento l’ingresso e la sosta delle auto al porto è precluso per tre giorni: dalle ore 01:00 di venerdì 19 alle 16:00 di domenica. Ossia per il prossimo week-end diportisti e utenti nautici possono scordarsi il mare di Agropoli, immolato, a loro insaputa, sull’altare di una trasmissione televisiva! E, non si venga a dire, che questo è un gap imperdibile per la promulgazione dell’immagine di Agropoli. La fascia oraria della trasmissione TV – tarda mattinata del sabato e della domenica, un’ora e mezza di trasmissione – impone un target casalingo e di età avanzata (auditel docet), la cui attenzione di telespettatori è indirizzata, come in molti altri show similari, alla sola disputa a premi. Questa base, quindi, che interesse può avere per il Porto Turistico di Agropoli? E, principalmente, gli artefici comunali di questa iniziativa hanno valutato il ritorno effettivo, e non supposto, di tale avvenimento? Agropoli, una città favorevolmente strutturata, può essere che esprima il porto come solo punto di aggregazione? Non poteva essere utilizzata la piazza del mercato o il piazzale dell’ex Landolfi o lo stesso campo sportivo che hanno maggiore ricettività ed accesso rispetto al Porto Turistico?
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