Roccadaspide, monta la protesta degli operai della Comunità Montana: blocco sulla SS166
| di Lucia CarielloContinua la protesta degli operai idraulico forestali della Comunità Montana Calore salernitano.
La rabbia del lavoratori, che da circa tredici mesi non percepiscono stipendio, è dovuta alla defezione di gran parte delle istituzioni, in primis dei sindaci del comprendorio e del presidente dell’ente montano Angelo Rizzo. La protesta si è concretizzata con il blocco, nella giornata di lunedì della SS166, e solo l’intervento dei carabinieri della locale stazione è riuscito seppur a fatica a stemperare gli animi. «Ci irrita l’assenza delle istituzioni – dichiara uno degli operai dell’ente montano – alla riunione hanno preso parte solo i sindaci di Piaggine e Sacco e il vice presidente dell’Uncem Enzo Luciano. Ci dispiace per il disservizio creato per circa due ore, ma è stato un modo per fare sentire il nostro grido di disperazione. Ormai avanziamo circa tredici mensilità stiamo affrontando delle difficoltà enormi. La riunione era stata convocata per verificare la possibilità di anticipare la disponibilità di cassa della comunità montana, nell’attesa che vengono erogati i soldi promessi da Caldoro». Il presidente della Regione, difatti, avrebbe assicurato l’agognato stipendio entro fine febbraio previo recupero delle necessarie risorse che ammonterebbero ad una cifra di circa 18mila euro: «Il trasferimento alle comunità montane sarebbe imminente – sottolinea l’operaio – ma noi ormai siamo scettici queste promesse in campagna elettorale lasciano il tempo che trovano. Noi anche senza soldi stiamo continuando a lavorare per fronteggiare le emergenze sul territorio. Siamo e saremo sempre presenti, come lo siamo stati per l’emergenza neve. Il nostro auspicio è che la comunità montana nel prossimo incontro decida di procedere con l’anticipazione di cassa perché le risorse per farlo ci sono».
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