Agropoli, operazione fiamme gialle: denunciato imprenditore di un noto gruppo alimentare
| di Lucia CarielloLa guardia di finanza di Agropoli coordinata dal Procuratore della repubblica di Vallo della Lucania Giancarlo Grippo e dal Sostituto procuratore Alfredo Greco hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca nei confronti dell’amministratore unico di una società avente sede legale in Salerno e stabilimenti ad Ogliastro Cilento e San Miniato.
La società appartiene ad un importante gruppo alimentare che negli ultimi cinque anni ha fatturato complessivamente oltre 80 milioni di Euro.
Il provvedimento è il frutto di lunghe ed articolate indagini patrimoniali svolte dalla guardia di finanza nei confronti della società operante nella distribuzione di prodotti biologici.
Le indagini hanno portato alla denuncia dell’imprenditore per i reati di frode fiscale mediante emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, falso in scrittura privata ed uso di atto falso; infatti, le fiamme gialle hanno portato alla luce un’evasione fiscale attraverso la sottrazione di materiale imponibile ai fini delle imposte sui redditi per oltre 1,1 milioni di Euro ed ai fini Iva per oltre 200 mila Euro.
Sono emerse, inoltre, gravi violazioni riguardanti le cessioni effettuate dalla società nei confronti di clienti esteri, per le quali non è stato documentato l’avvenuto trasporto delle merci negli Stati di destinazione.
Accertamenti successivi, poi, disposti dall’Autorità giudiziaria, hanno dimostrato che nel 2012 l’imprenditore si è direttamente intestato la totalità delle quote societarie della holding di partecipazioni, con sede a Genova, che detiene immobili del valore di circa 500.000 Euro e controlla la principale società operativa del gruppo alimentare che ha invece ceduto la partecipazione di maggioranza nella società oggetto di indagine.
Precedentemente, la partecipazione nella società holding risultava intestata ad una società off-shore con sede nelle Isole Vergini Britanniche, utilizzata come scudo per garantire l’anonimato agli effettivi titolari del gruppo imprenditoriale.
In considerazione dei risultati investigativi il Gip ha disposto il sequestro preventivo per “equivalente”, fino all’ammontare di 136.000 Euro, delle partecipazioni intestate all’imprenditore, oltre al 10 per cento delle quote in una società nella quale il medesimo aveva concentrato i marchi aziendali, che complessivamente hanno un valore effettivo pari ad almeno un milione di Euro.
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