Campania, Nugnes: «Novità per filiera bufalina, istituito tavolo tecnico»
| di Marianna ValloneNovità dal comparto del vitivinicolo e della filiera bufalina nella Regione Campania. Dopo un anno di confronti le Confindustria di Caserta e Salerno hanno siglato l’intesa con il mondo agricolo per l’istituzione in Regione di un tavolo tecnico per affrontare le problematiche della filiera bufalina. A darne notizia è Daniela Nugnes, consigliere del presidente Caldoro per l’Agricoltura, che ha incontrato i rappresentanti regionali di Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Confartigianato, Cna e Confindustria.
«E’ stato stabilito – spiega Nugnes – che la tracciabilità interessi sia la produzione di latte che quella della mozzarella e che la Regione Campania possa offrirsi quale gestore della procedura per tutto il territorio nazionale, forte anche della piattaforma informatica in parte già disponibile presso l’Orsa (Osservatorio regionale per la sicurezza alimentare), con una tracciabilità semplice e finalizzata alla conoscenza dei processi di tutta la filiera.
«E’ stato proposto – fa sapere inoltre – che nei caseifici dove è presente solo latte di bufala idoneo alla lavorazione di mozzarella di bufala Dop potrà essere possibile produrre anche altri formaggi o preparati alimentari a base di latte di bufala. Il tavolo ha chiesto anche un periodo transitorio di applicazione della norma che consenta di ammettere l’utilizzazione di giacenze preventivamente dichiarate».
«Inoltre in Campania gli operatori del comparto vitivinicolo sono sempre più attenti alla qualità e alla competitività delle aziende», dichiara sui risultati dei due bandi aperti nell’ambito dell’Ocm Vino, sulla ristrutturazione e la riconversione dei vigneti e sugli investimenti strutturali delle coltivazioni. «Quest’anno – dichiara – abbiamo avuto un boom di richieste. Si tratta di circa 400 domande di cofinanziamento per quel che riguarda la ristrutturazione e la riconversione dei vigneti e di altre 26 istanze di cofinanziamento per gli investimenti strutturali. Addirittura – aggiunge – per la misura dedicata alla riconversione abbiamo richieste per quasi cinque milioni di euro, a fronte di una dotazione finanziaria di circa tre milioni. Grazie all’attuale regolamentazione, che prevede la possibilità di spostare i fondi da un capitolo all’altro dell’Ocm, siamo al lavoro per individuare le risorse necessarie per soddisfare tutte le richieste».
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