La frana di Rizzico, una storia lunga 25 anni (LE FOTO )
| di Biagio CafaroVenticinque anni di frane, varianti lasciate a metà e varianti finanziate e mai realizzate. Questa in sintesi la storia della frana di Rizzico che interessa, oltre la linea ferroviaria, la ex ss 447 al confine tra i comuni di Ascea e Pisciotta.
1989, la prima variante. Una lunga storia partita alla fine degli anni ’80 quando le numerose frane in località Rizzico nel comune di Pisciotta spinsero l’Anas e gli enti pubblici a trovare una soluzione. Nel 1989 la decisione, la variante si deve costruire. Così dopo espropri di terreno e l’abbattimento di alberi di ulivi il via ai lavori nell’aprile del 1990 . I lavori sono partiti, colate di cemento, muri di protezione e piloni per i ponti. I tempi di esecuzioni erano stati fissati in 630 giorni, poco meno di due anni, ma i lavori hanno avuto degli alti e bassi fino alla chiusura dei cantieri nell’estate del 1995. Da allora non si è mosso più niente, al posto degli ulivi piloni di cemento nella natura.
Così la strada resta la stessa, puntuale la chiusura della strada ex ss 447 nei momenti di maggior criticità con il rifacimento del manto stradale apponendo ulteriore materiale ad appesantire il terreno già fragile di suo.
2003 stanziati 12 milioni di euro. Dopo quasi 15 anni dal primo cantiere, nel 2003 una nuova speranza. La regione Campania stanzia 12 milioni di euro per la realizzazione della variante. La provincia di Salerno e il comune di Pisciotta iniziano a lavorare al nuovo progetto ma bisogna aspettare al 2010 per vedere il nuovo progetto, quando nel gennaio di 3 anni fa l’Ati Cogenuro-Officine Marino consegna alla provincia di Salerno il progetto esecutivo. Ma da allora nuovo stallo.
2012 il nuovo progetto. Quindi nel 2011 iniziano le proteste dei cittadini di Pisciotta i quali chiedono un incontro alla provincia di Salerno la quale prospetta il progetto di un percorso alternativo. Percorso alternativo presentato nel 2012, il quale prevede anche una galleria di circa 100 metri. Da lì ulteriori problemi per le autorizzazioni necessarie, dal tunnel si è passati al viadotto fino a giungere ad un nuovo stallo che dura tuttora. I 12 milioni di euro stanziati 10 anni fa non bastano più si devono trovare ulteriori fondi per la realizzazione dell’opera.
Intanto oggi chi ha la sfortuna di dover percorrere il tratto di strada tra Ascea e Pisciotta deve prima informarsi dell’apertura o meno della strada, poi attendere 9 minuti che il semaforo diventi verde, e non è raro trovare vetture che passano con il rosso mettendo in pericolo anche gli altri, ed infine sperare di poter superare gli scalini della strada che in questi giorni sta di nuovo scivolando verso mare. Ad oggi si sono riicreate le solite crepe nell’asfalto che rendono la percorrenza più che mai pericolosa anche in luogo del dislivello che si è creato negli anni, che nel punto più critico raggiunge il 25% di pendenza.
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Ripercorriamo attraverso le foto il tratto di strada interessato dalla frana
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