Morigerati, l’antica famiglia dei baroni Gallotti: 90 anni per l’ultima erede
| di Marianna ValloneE’ una donna simbolo nel piccolo comune cilentano di Morigerati. Capigliatura morbida e bianchissima, voce limpida e intelligenza pronta come tanti anni fa: è Clorinda Florenzano, ultima discendente, insieme alla sorella Gemma, di un’antica e nobile famiglia, quella dei baroni Gallotti. La pelle ha il colore di una perla e la sua statura minuta cela una grande cultura e bontà d’animo. 90 anni compiuti e un passato di emozioni, esperienze e sensibilità.
Un po’ di storia. La penuria delle fonti non consente una ricostruzione attendibile della vicenda storica di Morigerati ma è certo che il piccolo borgo, come altri centri del basso Cilento, fu invischiato in una travagliata storia medievale che lo portò nelle mani di potenti famiglie di feudatari; l’origine, però, si fa risalire ad un insediamento di monaci basiliani provenienti dalla Grecia e arrivati nel sud della penisola italiana in seguito alle persecuzioni iconoclaste. I normanni prima e gli angioini poi, toglieranno queste terre ai vari predecessori per poi concederle in feudo alla potente famiglia dei Sanseverino. Successivamente, per vicende matrimoniali, passarono a Matteo Comite di Salerno per poi essere vendute ai Di Stefano che nel XV secolo fecero costruire il castello baronale dove tutt’ora, nell’ala più suggestiva del palazzo, vive l’ultima discendente, Clorinda Florenzano.
L’eredità culturale di Clorinda Florenzano. E’ conservata in quattro mura e rappresenta la più grande eredità culturale per il piccolo borgo: il museo etnografico di Morigerati, che nasce da una collezione privata iniziata negli anni ’60 proprio da Clorinda Florenzano con l’aiuto della sorella Modestina.
Nel 1976 diventa un museo silvo-pastorale della civiltà contadina: racconta un secolo di tradizioni, descrive minuziosamente la vita faticosa e dignitosa degli anni passati e raccoglie 250 oggetti relativi al lavoro tradizionale, dagli arredi alle lavorazioni domestiche, ai manufatti tessili. Alcuni reperti risalgono addirittura agli inizi dell’800. Il museo ha sede attuale, e definitiva, all’interno dell’ex convento di Sant’Anna, in via Granatelli, ed è curato dall’antropologo Luciano Blasco.
Clorinda Florenzano, da tutti conosciuta come “Donna Clorinda”, ha passato una vita intera nelle scuole come insegnante, ha dedicato molti anni alla raccolta del passato ed oggi, da lucida 90enne, si gode la tranquillità e la lettura nel suo castello, accudita da Mimma, la sua dama di compagnia e amata dai parenti e dall’intero borgo di Morigerati.
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