Rapinarono gioielleria ad Agropoli: arrestata 37enne napoletana
| di Lucia CarielloEra la mattina del primo marzo quando quattro rapinatori entrano in azione in una gioielleria di Agropoli. Si tratta di tre uomini e una donna che sotto la minaccia di un’arma, legarono con fascette di plastica i proprietari dell’esercizio commerciale presenti all’interno razziando gran parte degli oggetti di valore in esposizioni per poi allontanarsi, sparendo nel nulla.
Sul caso i carabinieri della compagnia di Agropoli hanno svolto un lavoro certosino e delicato fatto di collegamenti tra persone già conosciute alle forze dell’ordine per reati specifici, sia locali sia originari dell’hinterland napoletano e di persone comunque legate all’ambiente malavitoso, attraverso anche, l’analisi dei filmati delle telecamere a circuito chiuso presenti all’interno della gioielleria. I risultati delle indagini sono stati pienamente accolti e concordati dall’autorità giudiziaria della procura della Repubblica di Vallo della Lucania. Infatti, il gip del tribunale di Vallo della Lucania, il 15 luglio, a seguito della richiesta effettuata dal sostituto procuratore della Repubblica, Renato Martuscielli, ha emesso il provvedimento di custodia cautelare in carcere nei confronti di Amelia Di Maio, 37enne napoletana.
È stato accertato, infatti, che la donna è stata la prima a entrare nella gioielleria insieme a un complice, fingendo di essere una coppia interessata all’acquisto di alcuni monili ma, al successivo segnale rivolto ad altri due complici che attendevano all’esterno dell’esercizio commerciale, con una mossa repentina ha immobilizzato la proprietaria con alcune fascette di plastica per poi, insieme agli altri tre, asportare quanti più oggetti possibili posti in esposizione nelle vetrine e fuggire, facendo, poi, perdere le sue tracce. I militari del dipendente Norm. questa mattina hanno notificato il provvedimento alla donna presso la casa circondariale di Pozzuoli, dove è detenuta poiché già tratta in arresto per la rapina commessa ai danni di una gioielleria di Capaccio Scalo il 28 marzo. Intanto sono in corso ulteriori indagini per identificare gli altri complici e assicurarli, così, alla giustizia.
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