Agropoli: nasce il Cilento Rugby
| di Biagio CafaroIl rugby sta conquistando anche il Cilento. Ad Agropoli l’11 agosto è nata la prima scuola di rugby del territorio cilentano dove i bambini possono imparare a giocare con la palla ovale.” La nostra convinzione è che oggi più che pensare alla serie A sia fondamentale entrare negli istituti, permettere ai ragazzi di praticare uno sport che dia regole ben definite. Rispetto ad altre discipline, il rugby mantiene inalterata la sua tradizione, l’arbitro detta le regole e nessuno le può discutere” ha dichiarato il presidente del Cilento Rugby, Francesco Lucca, a Repubblica.
Sabato 17 settembre il Cilento Rugby ASD ha incontrato in piazza Vittorio Veneto ad Agropoli bambini e adulti per fornirei informazioni più dettagliate riguardanti le attività che saranno svolte durante la stagione. Sono stati circa 400 i ragazzi che si sono recati presso lo stand del Cilento Rugby.
Sul sito del Cilento regby leggiamo le parole di Francesco Lucca: “Proverò a condividere con voi il momento esatto in cui sono rimasto folgorato da questo sport. Non ricordo né il match né chi fossero i protagonisti della scena ma accadde questo. Ero a casa di un amico appassionato, ero rimasto a mangiare da lui e di lì a poco sarebbe iniziato un match. Trascorsi i primi minuti facendo finta – educatamente – di seguire, cercando almeno di capire quali fossero le regole principali ma tutto mi appariva confuso. Dopo un pò però cominciai a notare una cosa a me molto strana: era appena terminata una azione molto veloce e confusa, l’arbitro aveva fermato il gioco e dopo un consulto prese la sua decisione. Nessuno dei giocatori provò minimamente a protestare. Pensai ad un caso, invece all’azione successiva accadde la stessa cosa e poi lo stesso dopo qualche altro minuto.
Più passarono i minuti e più realizzai che semplicemente, l’arbitro faceva l’arbitro e i rugbisti facevano i rugbisti, punto. C’è dell’altro però. Man mano che la partita andava avanti, notavo che se un rugbista cadeva per mano di un avversario, non faceva nulla per enfatizzare la cosa, anzi, si alzava prontamente per consentire a tutti di riprendere l’incontro nel minor tempo possibile. Spesso gli avversari si ritrovavano di fronte a terra dopo azioni particolarmente dinamiche ma tutto quello che vedevo erano mani tese come aiuto a rialzarsi e grandi pacche sulle spalle. Pensavo si trattasse di una amichevole, invece mi fu spiegato che era uno dei match più importanti del torneo delle 6 Nazioni.
Ecco, forse il Rugby è questo”.
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