Rofrano e la ‘Inchiesta Alimentare’ del 1954
| di Giuseppe ConteE’ passato oltre mezzo secolo e dal vecchio millennio siamo transitati al nuovo. Il Cilento odierno, che abbraccia gran parte della parte Sud della provincia di Salerno, ha attraversato pagine di storia che spesso hanno calcato le difficoltà di un mondo non sempre ‘raggiungibile’. Era il 1954, quando l’Istituto Nazionale della Nutrizione del Consiglio Nazionale delle Ricerche decise di svolgere una ‘Inchiesta alimentare’ a Rofrano.
Come altri centri limitrofi, e del meridione d’Italia in genere, qui le condizioni di vita non erano ancora ottimali. Una condizione dovuta sopratutto all’isolamento geografico che caratterizzava in special modo le zone più interne, dove la comunicazione viaria era spesso precaria, rendendo di fatto questi luoghi quasi inaccessibili e di conseguenza limitando le possibilità lavorative necessarie per incrementare il reddito locale e permettere stili di vita migliori. Nell’Ottobre del ’54, l’inchiesta dunque, aveva scelto come luogo d’indagine Rofrano. Il quadro economico di Rofrano, che, come ricordato rispecchia quello di molti altri borghi della penisola, negli anni ’50 è il seguente: la popolazione supera le 3.000 unità (numero considerevole se si pensa che ad oggi i residenti sono circa la metà), l’economia è decisamente debole basata su una agricoltura di tipo rurale e quasi priva anche dei basilari mezzi innovativi. Ciò nonostante, all’agricoltura è connessa la principale fonte di reddito della popolazione locale. Ad oggi Rofrano è un piccolo centro che ben si presta come attrattore turistico, essendo inserito nel verde del Parco Nazionale del Cilento e ricco di emergenze architettoniche provenienti dal passato.
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