Camerota, inizio estate senza Pro Loco. La scelta(?) politica del sindaco Romano
| di Maria Antonia CoppolaNon è una cosa oscura che a Camerota gli incarichi importanti in sede politico-amministrativo li stia decidendo l’assessore Laino.
Il pupillo del presidente della Provincia Cirielli e degli assessori Feola, Iannone e Romano, dopo aver portato una camionata (forse meglio dire un pullman ) di voti al congresso di marzo del Pdl di Salerno è l’uomo che può quasi tutto: rimpasto di deleghe, ripetute nomine di presidente e vicepresidente alla società portuale fino a quelle a lui più confacenti e fino alla chiusura per trasferimento della Pro Loco.
Un potere decisionale che delude chi, nonostante abbia contribuito alla vittoria della lista ‘La sveglia’, si è visto passare sul capo tutto questo, e per taluni, anche cotanto di Museo virtuale multimediale, ottenuto con i fondi regionali dalla ex collega di Laino, Rosanna Mazzeo, da qualche tempo sua alleata.
Ai vertici, a Camerota c’è il sindaco e il suo capogabinetto (ancora in assenza di mandato ufficiale) e una maggioranza che fino ad oggi ha discusso – dicono in un clima di assoluta serenità – sottostando però alle proposte e alle richieste del più votato della lista.
(Cosa cede in cambio del suo scandito bisogno di potere Orlando Laino? E’ una domanda bizzarra, prepotente, che però viene in mente alle persone che osservano tutto questo giro di incontri, decisioni, delibere).
Ma, fra una società portuale, un museo virtuale ancora in lenta fase di organizzazione, quale è il ruolo che vogliono dare gli amministratori di un paese turistico alla Pro Loco? Si è reso conto il sindaco Romano con delega al Turismo e allo Spettacolo, che si è a giugno inoltrato e la spola dei turisti alla ricerca della Pro Loco batte il tempo della incompiutezza? Batte il tempo degli interessi personali contro quelli di un paese intero?
La Pro Loco è chiusa Ai turisti non interessa il gioco della spartizione, mentre godono a vedere un paese turistico ben organizzato.
A chi deve rivolgersi il turista che arriva, il potenziale consumatore di beni e servizi, il visitatore definito ‘consumatore di emozioni’ che è il nuovo ‘giacimento’ dal forte potenziale economico? Se non si bada al fatto che si lascia chiusa una Pro Loco in tempi di destagionalizzazione o di stagione appena iniziata ci sarà forse un motivo? La poca efficacia, la scarsa efficienza? Rimane però la falla.
Chi sta governando, gestendo, tale complessità ? Come si sta organizzando, come si sta pensando di valorizzare questa risorsa di intermediazione turistica? E se bandiera è stata sventolare le capacità di costruire rapporti extra territoriali grazie alla competenza, alla strategia, al marketing territoriale, ecc… Il ruolo istituzionale della Pro Loco di Camerota, intanto, come fa a relazionarsi ora con un necessario Ente Provinciale per il Turismo? Ma restando ancora più terra – terra, con i turisti che sono quelli dell’importante passa parola, che restano con un palmo di naso quando in questa organizzazione amministrativa non trovano nemmeno un punto informazioni, come ci si scusa?
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