Cilento, il referendum contro la casta è giusto o è solo una grande bufala?
| di Luca De MartinoIn questi giorni in tutti i comuni cilentani è possibile recarsi per firmare i moduli per la raccolta firme sul cosiddetto “referendum contro la casta”, promosso dal partito dell’Unione popolare che abrogherebbe la parziale indennità per i parlamentari.
Benché sia lodevole pensare di fare qualcosa per tagliare le indennità ai parlamentari, di cui si sta parlando quasi quotidianamente da mesi oramai, è giusto dare risalto ad alcuni dettagli poco “pubblicizzati” ma che non sono da sottovalutare.
I mass-media non hanno dato il giusto risalto a questo referendum ma la cosa più grave è non informare nel modo corretto i lettori sull’eventuale possibilità che le firme raccolte potrebbero non essere valide.
La legge parla chiaro e stabilisce che nell’anno solare precedente allo scioglimento delle Camere non è possibile raccogliere firme per i referendum. Le Camere saranno sciolte nel 2013, quando si andrà al voto, dunque per tutto il 2012 non si potrebbero raccogliere firme.
Inoltre, secondo alcuni, c’è chi pensa possa essere una strategia dell’Unione Popolare per attirare consensi in vista della prossima campagna elettorale. In più se le firme dovessero essere valide e si raggiungesse il quorum, indipendentemente dall’esito del referendum l’Unione Popolare riceverebbe circa 260 mila euro.
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