Stop allo spopolamento del Cilento con i distretti rurali (FOTO)
| di Biagio CafaroStop allo spopolamento del Cilento, è ora di ritornare nella propria terra d’origine. Il grido d’allarme arriva proprio da quell’area maggiormente colpita dall’abbandono: Campora che con i suoi 484 abitanti, rappresenta l’esempio di un comune che un po’ alla volta ha visto intere famiglie partire in cerca di lavoro, abbandonando case e affetti.
E’ nell’ambito dell’incontro ‘I Distretti rurali come strumento di pianificazione per le aree interne in sintonia con la nuova programmazione europea’ svoltosi il 19 settembre nel comune dell’alto Calore, che parte una voglia di rivalsa, fatta di progetti reali legati alla nascita dei distretti rurali, agroalimentari di qualità e di filiera delle aree interne e protette della provincia di Salerno, diventata legge regionale l’11 agosto.
Tra gli obiettivi del comitato pPromotore dei distretti che fa capo all’ente per lo sviluppo sostenibile ‘I Piccoli Campi’, è quello di invertire l’abbandono di questi territori, tendenza negativa dell’ultimo decennio, come testimoniano studi demografici che rilevano (tra il 2001 e il 2010) un trend decrescente nel 63% dei casi. comuni come ad esempio Castel San Lorenzo passano da 3000 abitanti a 2700.
E lunga è la lista dei municipi con una maggiore desertificazione sociale: Campora, Cannalonga, Castel San Lorenzo, Cicerale, Felitto, Gioia, Laurino, Lustra, Magliano Vetere, Monteforte, Orria, Perdifumo, Perito, Piaggine, Pollica, Rutino, Sacco, San Mauro, Serramezzana, Sessa Cilento, Stella Cilento, Stio e Valle dell’Angelo.
«I contenuti di “pianificazione” vanno incentrati sul concetto di invertire la mentalità, attivando un reale approccio dal basso, un ridisegno territoriale ripartendo dai piccoli e dai giovani – spiega Anna Pina Arcaro, responsabile del Comitato promotore – tramite la messa in rete di persone e idee al fine della riappropriazione della propria identità storica, trovando la forza ed il coraggio di rimanere sentinella e custode del proprio territorio, facendo tesoro degli antichi saperi»..
Ma con quali strumenti si potrà avere un’inversione di tendenza? I Distretti, legati alla programmazione, potranno essere lo strumento per una crescita demografica contro lo spopolamento di questi piccoli comuni del Cilento interno. «La Legge c’è – sottolinea Arcaro – con la priorità per le aree interne, ma ci vogliono le persone motivate al cambiamento ed amministratori capaci di accompagnarli».
A far da eco c’è il sindaco di Campora, Giuseppe Vitale, che sollecita i giovani ‘a intraprendere attività legate al territorio e alle sue caratteristiche’, così come il consigliere comunale Ida Veltri, moderatrice dell’incontro che ha ribadito come ‘I Distretti rurali significano dare la possibilità a ogni paese di evidenziare le proprie produzioni e caratteristiche, mettendosi in rete’.
Rosa Pepe del Cra per l’orticoltura di Pontecagnano, parte attiva del comitato promotore ribadisce come «Lo spopolamento è evidente, dinanzi agli occhi di noi tutti, e se non sfruttiamo al massimo questa possibilità che ci verrà data dai distretti, molte aziende che oggi vanno avanti con fatica, saranno costrette a chiudere se non invertiamo questa drammatica rotta».
La presenza del giovane Edward Nelson, master in economia a Maastricht, con residenza in Germania e origini a Campora, è l’occasione per spiegare agli imprenditori presenti, come sia importante fare i vari passaggi di una startup (idee, progetti, business plan) con ‘passione ed entusiasmo’.
Ma come si ‘comunica un territorio’? E’ Gerardo Russo, giornalista esperto in comunicazione territoriale, a rimarcare come occorre avere un giusto approccio con i media, fondamentali per la conoscenza dei progetti che si realizzano e per far emergere un territorio.
Tra gli imprenditori presenti sono emerse le storie di successo di Peppino Pagano che oggi arriva a produrre 200.000 bottiglie di vino, tutte riconducibili al territorio e alle sue caratteristiche, così come Romano Barbato di Bellosguardo che da cameriere è diventato un viticolture con 10 ettari di vigneto che esporta in tutto il mondo. E poi la storia di Donato Di Gorga di Sicignano, che da geometra emigrato, ritorna e si trasforma in produttore di ‘Lavanda degli Alburni’: con i suoi 2 ettari di lavande è oggi il maggiore coltivatore di tutto il centro-sud.
Dinanzi a queste storie positive, ci sono però tante negative che parlano appunto di ‘valigie’ che partono ancora oggi. Sono grazie però a questi esempi che si può dare speranza a chi vuole ritornare, grazie anche a progetti come i distretti. Gennaro Capo, sindaco di Castel San Lorenzo, comune capofila, sprona così ad andare avanti con sempre più entusiasmo.
Anche la presenza di Marcello Feola, presidente Arechi multiservice, e cittadino di Campora, testimonia l’interesse verso questa nuova legge della Regione Campania e rimarca come «il problema dello spopolamento riguarda tutta la dorsale appenninica, occorre una reale concertazione tra i soggetti pubblici, per vincere questa sfida epocale scaturita anche dalla crisi economica». Gennaro Mucciolo, consigliere regionale e primo firmatario della legge, ricorda l’iter avuto in consiglio regionale e come abbia trovato una «“inaspettata accelerazione per la sua promulgazione e un consenso bipartisan che fa davvero ben sperare per il futuro di tutta quest’area».
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