Il dopo manifestazione della Giornata Mondiale del Ricordo
| di Federico MartinoRingrazio a nome mio e dell’AIFVS di cui mi onoro di farne parte e a nome di tutti i familiari delle vittime della strada tutti coloro che hanno partecipato alla Giornata Mondiale Onu in Ricordo delle vittime della strada
I miei ringraziamenti vanno agli onorevoli Gianfranco Valiante e Donato Pica a Francesco Crispino assessore di Agropoli, alla delegazione di Ogliastro Cilento, presieduta dagli assessori Salvatore Mastrolia, Onofrio Pippa e Luigi Tamasco e a Mario Rizzo sindaco di Ascea, ai carabinieri e la polizia Municipale d’Agropoli. Ringrazio inoltre don Bruno Lancuba che ci da la possibilità di programmare tutta la manifestazione in Chiesa ed infine ma non per ultimi, ringrazio Paola Salurso e Gianfranco Marra per aver onorato le vittime con la loro musica.
Dopo i ringraziamenti, a volte, non possono mancare i rimproveri ad alcuni delle Istituzioni.
Quando cominciammo a operare nel campo dell’educazione e della sicurezza stradale qui, in Provincia di Salerno, c’erano molte aspettative. eravamo infatti convinti di poter contare su un sostegno generalizzato, per migliorare la sicurezza e per dare sostegno a coloro che hanno provato sulla propria pelle una tragedia stradale. Purtroppo la realtà cominciò ben presto a manifestarsi mettendo in risalto diffusi episodi di menefreghismo, emarginazione, insofferenza.
Mi rivolgo a te che oggi stai leggendo, sperando ti senta chiamato in causa per il tuo “snobismo” verso, una Giornata dedicata non solo al Ricordo, ma anche e soprattutto alla sensibilizzazione e prevenzione.
Tu che in ambito istituzionale stai scoraggiando familiari e amici di vittime della strada, mettendo così in secondo piano il valore della vita per privilegiare quelle iniziative in grado di procurare un favorevole ritorno d’immagine personale, sostenendo perfino che tali attività di volontariato forse vengono considerate da te dannose, perché condizionate da patemi e visioni catastrofiche della vita. Arriva anche il momento in cui ci si rende conto che alle parole e ai buoni propositi devono subentrare i fatti. Naturalmente ricercheremo ogni possibile forma di collaborazione, ma rivendicheremo con forza la dignità che ci deve essere riconosciuta. Siccome i convenzionali organi d’informazione (NON TUTTI FORTUNATAMENTE) spesso ignorano i nostri appelli e, le nostre rivendicazioni, affidiamo frequentemente la nostra voce ad internet, alla posta elettronica, a messaggi esposti sulle tombe di giovani vittime della strada, al passaparola ed ad altri strumenti divulgativi non convenzionali. Riportiamo un estratto di questa ennesima esperienza:
Non ci è stata tolta la voce
Ciao,
siamo le vittime della strada e Domenica 18/11 in tutto il mondo è stata celebrata una giornata dedicata a noi. Purtroppo in alcune aree geografiche la ricorrenza è stata ignorata, facendo cadere nel vuoto gli appelli dei nostri familiari. Alcuni personaggi pubblici hanno colto la palla al balzo e si sono dileguati. Non dovrebbero più ripetersi simili episodi, poiché offendono la nostra memoria e procurano dolore ai nostri cari. Per questo motivo è stato segnalato l’accaduto a numerosi giornali Siamo un po’ delusi, perché è stato dimostrato maggiore interesse per altri argomenti, ma ognuno è libero di fare le proprie scelte secondo coscienza. Per fare sentire la nostra voce e per scuotere le coscienze usiamo diversi canali, ma soprattutto ci affidiamo ai nostri cari. Siamo assieme a loro quando sono costretti a sopportare umiliazioni e indifferenza nelle aule dei tribunali, nelle iniziative di sensibilizzazione e nel loro vivere quotidiano. Solo un ingenuo può pensare che ci sia stata tolta la voce. Non serve tapparsi le orecchie, perché noi siamo negli occhi di chi vi guarda e nell’aria che respirate.
Mettere la testa sotto la sabbia, come fanno gli struzzi, per distogliere l’attenzione dai problemi che dovremmo affrontare è “tranquillizzante”, ma serve a poco. Sagre paesane, iniziative culturali, attività ludiche e altri eventi festaioli sembrano fare da corollario a una comunità spensierata e felice, ma è proprio così? Guardandosi attorno con occhio obiettivo è evidente la cementificazione selvaggia, una viabilità ad alto tasso d’insicurezza, che la fanno da padrone sulle nostre strade. Con queste riflessioni non c’è l’intenzione di fare prediche perché il fine ultimo è quello di fare maturare una maggiore e più costruttiva consapevolezza. Nei momenti di difficoltà è più facile comportarsi come gli struzzi, che mettono la testa sotto la sabbia per non vedere e ne’ sentire.
A prescindere da tali considerazioni, riteniamo inaccettabile e offensivo per le vittime e gli invalidi della strada e familiari di vittime il tuo comportamento.
L’intera vicenda dovrebbe stimolare costruttivi spunti di riflessione. Sembra che alcune “interferenze” del mondo del volontariato sul tema della sicurezza stradale siano guardate con diffidenza o contrastate, ma su questo delicato argomento faremo presto sentire la nostra voce con altre note stonate. Grazie per averci onorato con la tua presenza, ancora una volta.
Resp AIFVS
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