Pollica, sindaco Pisani invita Papa Francesco nel Cilento e lui risponde con una lettera
| di Luigi MartinoI riflettori sul caso Vassallo si riaccendono e illuminano il comune cilentano di Pollica e tutta la popolazione. Le notizie si susseguono, questa volta sembrano essere tutte belle. L’arresto di Damiani ha riacceso le speranze sul fronte delle indagini dell’omicidio di Angelo, il sindaco pescatore. Intanto in casa Vassallo nasce un «nuovo» Angelo, figlio di Antonio Vassallo e Letizia e nipote del sindaco che non c’è più. Tra qualche mese nei vicoletti pieni di fiori di Acciaroli si sentirà di nuovo qualcuno pronunciare quel nome: «Angelo Vassallo». Tra qualche settimana, si spera, il sostituto procuratore dell’Antimafia, Rosa Volpe, potrebbe ascoltare dalla bocca di Bruno Damiani, il «brasiliano, il nome del killer di Angelo Vassallo. Qualcosa si muove su tanti fronti e forse, proprio per questo, il sindaco di Pollica Stefano Pisani ha approfittato dell’ondata di positività che si respira tra il cielo e il mare del borgo marino cilentano per inviare una lettera a Papa Francesco. «Un po’ di tempo fa ci siamo permessi di scrivere una lettera alla persona che in assoluto stimiamo di piu’: Papa Francesco – si legge su Facebook nel profilo del Comune di Pollica – Ecco la nostra lettera. In giornata pubblicheremo la risposta del Nostro Santo Padre arrivata proprio ieri».
Eminentissima Santita’
Le scrivo questa lettera in qualità di Sindaco di un piccolo Comune del Cilento, in Provincia di Salerno e soprattutto in qualità di uomo, cittadino e suo grande estimatore. A partire dal 5 settembre 2010, per motivi ancora a noi sconosciuti, il mio predecessore, il Sindaco Angelo Vassallo, veniva barbaramente ucciso rientrando nella sua casa di Acciaroli. Celebre per le sue battaglie ambientaliste, strenuo difensore dei cittadini in difficoltà, amante convinto della nostra bella terra, al Sindaco Vassallo non gli fu consentito di vivere e continuare il suo lavoro diventato oggi un modello per tanti. Mio malgrado ho cercato di tenere unita questa comunità, di infonderle coraggio e di restituirle quella serenità ormai lacerata da una ferita profonda che ha sconvolto tutti. Ci ho provato allora ed insisto ogni giorno. Quale miglior rimedio all’incertezza, allo spaesamento e a quel velo di tristezza che attanaglia tutti noi poterebbe essere una Sua visita alla nostra gente? Io, da modesto cittadino, faccio quello che le mie possibilità mi consentono ma Lei, Santo Padre, restituirebbe il sorriso e la luce a tutti noi. Prendo il coraggio di scriverla perché forse lei non lo sa ma la nostra terra e la nostra comunità sono ben note al suo cuore. L’Arcivescovo di Buenos Aires, il Cardinale Antonio Guarracino, nacque proprio a Pollica e sempre, quando ne aveva la possibilità, ritornava nel suo paese tra la sua gente. Attraverso il suo operato e la sua grande devozione, Lei, Santità, ha già conosciuto tanto di noi e da tanto tempo. Le rinnovo il mio invito, da umile cittadino, venga a farci visita. Troverà sulla sommità della collina che sovrasta Pollica un piccolo Convento accudito da un solo frate francescano. Fu costruito nel lontano 1600 per volere del popolo di Pollica che trasportò sulle sue spalle pietre e legni per l’edificazione. Il Convento con la sua Chiesa dedicata alla Madonna delle Grazie è ancora oggi il nostro luogo di conforto e speranza. L’aspettiamo tutti noi, uniti in preghiera al nostro frate affichè possa ritornare nella nostra Pollica, dopo tanto dolore, la vita e la speranza che solo Lei, Francesco, saprebbe ridarci.
Il Sindaco Comune di Pollica, Stefano Pisani
Clicca qui per leggere la risposta di Papa Francesco
©Riproduzione riservata