Agropoli modello di convivenza interraziale: alla cittadina cilentana importante riconoscimento
| di Lucia CarielloAgropoli modello di convivenza interraziale e interreligiosa. E’ così che viene definita la cittadina cilentana dal sito www.stranieriincampania.it portale di mediazione culturale della Regione. Nell’articolo si legge: «Il comune del cilentano sta dando il buon esempio, spinto dalla folta comunità di cittadini provenienti dall’est Europa che lo abita. In primis l’attivismo della Consulta degli immigrati che rappresenta un importante strumento di democrazia partecipata in quanto favorisce la partecipazione alla vita pubblica dei cittadini stranieri residenti. Costituita da 10 membri di varia nazionalità, nel caso del Comune di Agropoli persone di origine africana, rumena, ucraina, slave ma anche asiatiche, si esprime attraverso un ufficio di Presidenza composto dal presidente, dal vice-presidente e da un componente segretario».
Ma è il fronte religioso l’aspetto che le conferisce una marcia in più. In due chiese della cittadina cilentana,infatti, (Santa Maria delle Grazie e Madonna di Costantinopoli) campeggiano le icone raffiguranti il ‘Cristo Pantocratore’. Una scelta non da poco e sicuramente innovativa quella voluta e portata avanti dal parroco della chiesa di Santa Maria delle Grazie don Bruno Lacumba. «Ad Agropoli e nei paesi limitrofi vi è una nutrita comunità di cittadini extracomunitari provenienti dall’est Europa – dichiara don Bruno Lancunba – spesso si tratta di cattolici di rito greco-orientale. La presenza delle icone li aiuterà a sentirsi ancora di più a casa, specie alla vigilia della Pasqua, che tra i cittadini dell’Est è una celebrazione particolarmente sentita». «Spesso, infatti – conclude don Bruno – accanto ai cattolici orientali si aggiungono tanti ortodossi che scelgono comunque la nostra chiesa per pregare».
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