Blitz antidroga nel Cilento: madre e figlio un rapporto tra hascisc e “panini”
| di Biagio CafaroTra i 14 arrestati nel blitz antidroga dei carabinieri tra Agropoli e Capaccio emergono particolari tra il rapporto tra due arrestati, Carmela Lambiase, 57enne e Manuel Femia 31enne residenti in località Chiorbo di Capaccio ma originari della provincia di Torino. I due, ora agli arresti domiciliari, oltre ad essere uniti da un legame di sangue erano anche soci in affari, illegali. Dalle intercettazioni che hanno preceduto gli arresti si comprende come Carmela Lambiase fosse oltre che mamma, una spacciatrice che collaborava con il figlio Manuel. Spacciatrice quando trattava con i clienti e madre quando rimproverava i figli per gli errori commessi sul “lavoro”. Figli e non figlio perché la donna ha anche un altro figlio con precedenti penali, Luca Femia, 26enne. Tra le altre cose Luca evase dagli arresti domiciliari nel 2011, in seguito a ciò per lui si aprirono le porte del carcere. Secondo le indagini Luca passava clienti al fratello Manuel anche da dietro le sbarre del carcere. I clienti chiedevano la merce via telefono per poi riceverla da Manuel.
Ma quello che risalta più all’occhio è il rapporto tra madre e figli che si estendeva anche nel “lavoro”. Infatti in più di un occasione Carmela Lambiase ha rimproverato Manuel per “la cattiva gestione del denaro” e la donna fungeva anche da protezione e aiuto per i ragazzi, come quando Manuel chiese alla madre di portare “panini” da Torino che in zona c’erano problemi.
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