Omicidio Castellabate, il tunisino resta in carcere: rigettata richiesta di arresti domiciliari
| di Marianna ValloneResta dietro le sbarre Moukhtar Rihai, il 49enne tunisino colpevole dell’assassinio di Giuseppe Niglio, avvenuto a Santa Maria di Castellabate lo scorso 23 maggio. A deciderlo è il tribunale del riesame di Salerno che ha rigettato la richiesta di arresti domiciliari avanzata dal legale del tunisino, Giuseppe Della Monica.
«Il rigetto – ha spiegato Della Monica – è stato depositato la sera del 18 giugno, ma non contiene alcuna motivazione. Ciò significa che il presidente del tribunale, Vito Di Nicola, il relatore, Pietro Indinimmeo, e Maria Grazia Pisapia si sono riservati il deposito delle motivazioni, quindi l’esito dell’udienza non era così scontato come qualcuno poteva pensare».
La reazione del Rihai. «Il mio assistito – ha spiegato ancora il suo legale – alla notizia di dover restare in carcere, ha ribadito ancora una volta le sue ragioni: insiste nell’affermare di essere stato provocato e pesantemente insultato da Niglio, in maniera così oltraggiosa da suscitare la sua reazione. Potremmo, nel limite di dieci giorni, ricorrere in Cassazione, ma non sarà questa la linea che seguiremo, piuttosto avvieremo una serie di indagini difensive atte a mettere in luce la verità dei fatti, attraverso la ricerca di testimoni che il 23 maggio scorso erano in piazza Padre Pio, a Santa Maria, mentre accadeva il delitto».
Il processo potrebbe iniziare subito dopo i mesi estivi.
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