Paestum. Conclusa la 14^ edizione della Borsa Archeologica, ma quanti dubbi
| di Lucia CarielloSeppur tinta dalle polemiche relative al basso afflusso di visitatori si è conclusa la 14^ edizione della Borsa Archeologica di Paestum.
Il giornale del Cilento ha documentato, analizzato ed infine giudicato in maniera attenta ed imparziale l’intera manifestazione.
L’edizione 2011 è stata, a nostro avviso, quanto mai illuminante.
Personifica, infatti, il come non dovrebbe essere gestito il turismo nel Cilento, quanto meno in termini di valorizzazione delle realtà storiche archeologiche nonché paesaggistiche del comprensorio.
La 14^ edizione della Borsa, seppur abbellita e resa lieta da danze folcloristiche, gustosi piatti tipici delle numerose regioni presenti, grandi nomi (fra tutti Albero Angela al quale è stato consegnato un premio da Edmondo Cirielli) non ha tuttavia colto il vero senso del suo esistere, ovvero proporre e rendere noto quanto di storico e guarda un po’ archeologico l’intero nostro paese ha da offrire, Cilento in primis (siamo a Paestum).
È sicuramente vero che i numerosi ed interessanti convegni proposti hanno parlato e fatto archeologia, ma è altrettanto vero che non tutti i fruitori dell’evento vi hanno preso parte, ed allora che fare?
Molti diranno che è facile criticare quando si è lontani da quelle problematiche organizzative gestionali ed economiche che sono poi il vero corpo dell’evento, ma non possiamo far finta di non chiederci: possibile che un evento di tal portata non riesca a risollevare le sorti di un turismo cilentano in affanno ed anzi ne diventi il vero nemico? Possibile che ancora oggi a chi vi scrive si rivolga la domanda “ma Elea è in Italia? Io sapevo in Grecia”.
Ridicolo? No, tragico!
Svegliatevi Cilentani, credete in voi stessi, nelle vostre capacità, nella vostra caparbietà, nella vostra “cilentanità”.
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