Agropoli: l’ospedale civile partecipa all’Allergy Day
| di Vince EspositoIl 24 e 25 marzo, in occasione dell’Allergy Day 2012, giornata nazionale dedicata alle allergie, organizzata dall’Associazione Allergologi e Immunologi Territoriali Ospedalieri (AAITO) e dalla Società Italiana di Allergologia e Immunologia Clinica (SIAIC), insieme alla Lega Calcio, in tutti gli stadi d’Italia, prima dell’inizio delle partite di serie A, sarà ricordata l’apertura dei centri allergologici, dalle ore 9.00 alle 12.00, dove si potranno ricevere informazioni sulla propria allergia (la lista è reperibile sui siti www.aaito e www.siaic ).
Anche il servizio di allergologia e immunologia clinica dell’ospedale civile di Agropoli parteciperà all’iniziativa diffondendo il 25 marzo materiale informativo sulla cura e la prevenzione delle malattie allergiche, in particolare sull’asma, sulla rinite allergica e sulle allergie alimentari che affliggono sempre più, indistintamente, adulti e bambini.
Nel corso della campagna di promozione sarà annunciata anche l’importante scoperta condotta dal gruppo di allergologi di Agropoli, guidati dal professore Vincenzo Patella, il quale ha recentemente presentato i dati della ricerca in un workshop internazionale organizzato dall’istituto nazionale svizzero per la ricerca sull’asma e allergie (SIAF – Swiss Institute of Allergy and Asthma Research).
“I nostri dati hanno avuto una grande rilevanza a livello internazionale”: commenta Patella, al ritorno dal World Immune Regulation Meeting VI, tenutosi a Davos, in Svizzera, la scorsa settimana.
“La nostra osservazione – prosegue Patella – ha rivelato che le persone che soffrono di shock anafilattico dopo la puntura di insetti come api, vespe e calabroni, presentano nel loro siero in grande quantità una importante molecola di adesione conosciuta come ICAM-1. Questa molecola diminuisce nelle persone che vengono sottoposte ad immunoterapia con il vaccino contro le allergie al veleno di insetti imenotteri. Se essa non diminuisce il paziente sembra essere non protetto da successive punture”.
E conclude: “Da un punto di vista medico questa scoperta apre importanti risvolti pratici per il miglioramento delle cure per tutti i tipi di allergie, specie quelle gravi come asma e shock anafilattico da alimenti e farmaci”.
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