Prignano Cilento: Il Cilento deve e può cambiare
| di Vince Esposito“Vogliono mettere le mani sul bottino e ho paura che questa splendida realtà possa diventare preda di incapaci e politicanti”: con queste parole Franco Chirico, scatenando gli applausi a scena aperta dell’affollato parterre, più di 400 persone, ha concluso i lavori di presentazione del suo libro “Il Cilento deve cambiare”, il 20 maggio nell’auditorium del Consorzio Velia.
“Questo Consorzio è una realtà virtuosa – ha dichiarato “il Mattei dell’acqua nel Cilento”, così come lo ha definito l’ex ministro Carmelo Conte – che produce utili che servono in parte per rimborsare i costi sostenuti dall’ente per la gestione delle opere, e in parte per sostenere progetti formativi e culturali. Il rischio è quello di distruggere questo splendido giocattolo per rispondere a logiche politiche di spartizione.”
Prima di incassare l’approvazione dei presenti, tra politici, imprenditori, consorziati e semplici cittadini (tra gli altri il sindaco di Agropoli Franco Alfieri, Toribio Tancredi di Cannalonga, Emanuele Malatesta di Omignano, Eros Lamaida di Castelnuovo, Emilio Lombardo di Sessa Cilento, Gennaro Maione di Ceraso, Antonello Apolito di Perito, Carmine D’Alessandro di Magliano, e il direttore del Parco del Cilento, Angelo De Vita; gli imprenditori Pietro e Antonio Lombardi, quest’ultimo presidente provinciale dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili, Carlo Sacchi, Emilio Tortoriello e Maurizio Puglisi) testimonianze importanti a sostegno di Chirico erano giunte dal tavolo dei relatori dove sedevano, oltre l’ex ministro Conte, lo storico meridionalista Giuseppe Galasso, l’economista Marcello D’Amato, il magistrato napoletano Nicola Graziano, monsignor Guglielmo Manna, moderati dal presidente Assostampa Campania Enzo Colimoro.
“Chirico ha fatto buona politica per il Consorzio tenendosi lontano dalla politica – ha dichiarato Conte, presente in qualità di presidente della fondazione Mare Nostrum che poi ha spiegato: “Franco è stato amico di tutti e di nessuno. Quando ha iniziato, negli anni ’70, le pressioni politiche erano asfissianti nel suggerire consulenze e incarichi. Lui non ha mai ceduto, realizzando i suoi progetti con mezzi e uomini idonei e i risultati gli hanno dato ragione”.
Su impulso di Conte, tra due mesi esatti, la questione di fornire nuovo slancio e linfa alla rinascita culturale e sociale dell’area Cilento approderà all’Università di Salerno, dove al tavolo dei relatori troveranno spazio tante altre personalità del mondo accademico e politico.
“Lo scopo – spiega Conte – è dare continuità e corpo all’iniziativa, perché il Cilento ha tutte le risorse per invertire la tendenza decadente del momento e diventare traino per l’intera provincia.”
Poco prima, applauditissimo, era stato l’insigne storico Giuseppe Galasso a conferire grande merito alla figura di Chirico con il suo intervento: “Il male storico del Meridione è sempre stata l’assenza di un modello – ha spiegato – resta, così, difficile spiegarsi l’opera di quest’uomo che è riuscito a programmare, realizzare e sviluppare nel tempo una serie di progetti integrati che hanno risollevato in modo tangibile le condizioni di vivibilità dell’intera area. Alcuni fattori di sviluppo sono basilari ovunque. Sono acqua, energia, crescita culturale ed economica, accesso al credito. Traguardi che Franco Chirico ha raggiunto con la sua opera nel corso di tre decenni, fondando consorzi e banche, enti culturali e di promozione del territorio. Se davvero qualcuno ha intenzione di prepensionarlo, allora dico di ripensarci, tenetevelo invece stretto”.
Plauso all’operato del presidente del Consorzio Velia è giunto anche negli interventi del magistrato Nicola Graziano, addirittura commosso in alcuni momenti; da monsignor Manna e dall’economista D’Amato che si è trovato d’accordo con l’autore sulla disamina socio-economica sul territorio contenuta nel libro. “Esprime un modello da adottare ovunque – ha dichiarato D’Amato – quello che si può crescere senza ancorarsi ai contributi pubblici, sfruttando positività, attitudini e risorse del territorio”.
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