Sala Consilina, il console venezuelano incontra gli imprenditori del Diano
| di Luigi MartinoOrmai da qualche tempo le imprese associate all’Associazione Imprenditori Vallo di Diano, stanno cercando di aprire le proprie attività a nuovi mercati esteri. Ciò è ovviamente frutto dell’ormai sempre più presente globalizzazione dei mercati, ma anche e soprattutto del forte periodo di crisi e recessione che sta investendo l’Italia in generale ed anche, in modo sostenuto, il Vallo di Diano in particolare.
Il console Bernardo Borges, che già alcuni mesi fa era stato ospite nel Vallo di Diano per incontrare la folta comunità di italo-venezuelani del nostro territorio, ha scelto di tornare nella parte Sud della Provincia di Salerno per incontrare gli imprenditori di questa terra e valutare la possibilità di stilare un protocollo di intesa tra essi ed il Governo venezuelano. «L’economia del Venezuela – ha dichiarato Bernardo Borges – è in forte espansione. Il pil venezuelano toccherà nel 2012 un aumento di circa il 5,6%, mentre si pensa che nel 2013 si potranno raggiungere aumenti di oltre il 7%. Questo ha suscitato e suscita – continua il console del Venezuela – grossi interessi anche da parte degli imprenditori italiani. L’incontro di oggi, voluto ed organizzato dall’amico Valentino Di Brizzi, ci consentirà di porre le basi affinché ci possa essere uno scambio commerciale e produttivo tra l’Italia ed il Venezuela, soprattutto nell’ottica dell’impegno che il Governo venezuelano ha assunto per i prossimi anni ossia quello di costruire oltre tre milioni di abitazioni per i ceti popolari». «Ascoltare e confrontarci con il Console del Venezuela – ha affermato poi Valentino Di Brizzi – è stato un onore ed un piacere. Il Console è una persona pragmatica che ben ha saputo apprezzare le doti dell’ottima imprenditoria valdianese e coglierne i vantaggi da poter riportare nella propria terra d’origine. Dal canto nostro – continua Di Brizzi – non possiamo più stare a guardare in attesa che le cose, nella nostra terra migliorino. Siamo stanchi di dover elemosinare infrastrutture e servizi. Abbiamo la volontà e la capacità per far crescere le nostre aziende ed offrire le nostre capacità a nazioni che ricercano la nostra esperienza, la nostra tecnologia e la nostra professionalità. La sensazione è che ci sia un ritorno alle esigenze di oltre 50 anni fa, quando furono i nostri genitori ad emigrare in Venezuela. Questa volta, però, – termina Di Brizzi – in Venezuela troveremo ad accoglierci i figli ed i nipoti dei nostri concittadini».
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