Anche il Cilento finisce nella lista nera degli uffici postali da tagliare. Non la prende bene il primo cittadino di Santa Marina, Dionigi Fortunato, che attraverso una missiva inviata ai vari vertici dell’azienda, al prefetto di Salerno e ad altri dirigenti, chiede la sospensione del provvedimento.
«Cittadini spogliati dei loro diritti». «Questo Comune – scrive Fortunato – è venuto a conoscenza che è prevista la chiusura di alcuni uffici postali a sud di Salerno e, tra questi, quello di Santa Marina. Le Poste Italiane, nascondendosi dietro il paravento della mera logica economica dell’azienda privatistica, stanno spogliando, con decisioni miopi ed inopportune, i cittadini dei loro diritti. Tali decisioni ripropongono, con forza, la necessità di riorganizzare i servizi essenziali nel nostro paese, soprattutto in quelle aree dove le amministrazioni comunali cercano di costruire, con fatica, un percorso di sviluppo del territorio».
«E’ sconcertante – continua il primo cittadino – come i dirigenti dell’azienda Poste Italiane possano decidere, unilateralmente, la chiusura di un ufficio che fornisce un servizio essenziale non solo al cittadino, ma anche al Comune che vedrebbe così contratta la propria attività istituzionale, a causa della mancata partenza della corrispondenza, essendo l’ufficio postale più vicino, alla fraz. Policastro, distante circa otto chilometri, ubicato in locali comunali molto piccoli, assolutamente inidonei a ricevere un flusso di utenza maggiore a quella attuale . Si dimentica , forse, che Santa Marina è sede Comunale e che l’ufficio postale è stato ubicato, anch’esso, all’interno della Casa Comunale, proprio per evitare disservizi al cittadino ed al Comune stesso, visto l’assoluto disinteresse dell’azienda a reperire nuovi locali».
«Già nel mese di agosto questo Comune ha rappresentato la necessità di rivedere il piano d’intervento di Poste Italiane necessitando la presenza di un ufficio postale a Santa Marina in quanto sede di un importante Comune Turistico, che nel periodo estivo conta oltre ventimila presenza giornaliere. Il Direttore generale rassicurava questo Comune in ordine alla preoccupazioni palesate, rappresentando che sì , l’Ufficio postale di Santa Marina era inserito nel piano degli interventi 2012, ma che erano in corso le necessarie valutazioni e che, comunque, l’effettiva implementazione del piano era subordinata a confronti con le istituzioni locali».
«Nulla di tutto questo è stato fatto – prosegue il sindaco – Con un provvedimento, di immediata efficacia, viene interrotto un pubblico servizio, con grave danno alla cittadinanza e all’istituzione Comune, che si vede impossibilitato a spedire la corrispondenza, considerato, si ribadisce, che l’ufficio postale più vicino dista circa otto chilometri.
La richiesta. «Chiediamo – conclude Fortunato – l’immediata sospensione del provvedimento, che ha tutti i caratteri di una vera e propria vessazione, in quanto riteniamo che una decisione di tale impatto sulla collettività non sia accettabile. Ogni riorganizzazione che preveda una contrazione del servizio deve essere preventivamente affrontata con l’ente locale e con gli organismi di categoria. Questa amministrazione comunale combatterà, con ogni mezzo, tale provvedimento, a difesa dei diritti dei cittadini di questo territorio, ormai stanchi di subire discriminazioni pesanti e assolutamente ingiustificate».
L’elenco degli uffici postali da chiudere e razionalizzare. Si tratterebbe degli uffici postali di Castelnuovo Cilento, Marina e Caprioli a Pisciotta, Villa Littorio a Laurino, Castelruggero a Torre Orsaia, Fonte a Roccadaspide, Galdo degli Alburni a Sicignano degli Alburni, Ispani, Lentiscosa a Camerota, Pattano a Vallo della Lucania, Perrazze a Palomonte, Santa Marina, Sicilì a Morigerati e Tufariello a Buccino.
Tra i ‘razionalizzati’, (apertura limitata a 3 giorni a settimana) invece figurerebbero: San Marco di Teggiano, Prato Comune e Tardiano a Montesano, Acquaviva a Roccadaspide, Poderia a Celle di Bulgheria, Zuppino a Sicignano degli Alburni, Morigerati e Rodio a Pisciotta.
Nel Vallo di Diano, invece, Arenabianca di Montesano sulla Marcellana ed Atena Lucana; razionalizzazione, invece, per quelli di San Marco di Teggiano, Prato Comune e Tardiano.