Studenti dell’istituto Capaccio-Paestum in viaggio studio a Malta
| di RedazioneQuaranta alunni della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo “Capaccio-Paestum” a Malta per approfondire la lingua inglese e partecipare al Progetto Multikulturalità. Si tratta di un progetto internazionale, approvato dal Ministero della Pubblica Istruzione, in collaborazione con l’associazione internazionale Amcm, il governo Maltese e la Link School di Malta, che coinvolge da anni più di quattrocento scuole in Italia e centinaia di scuole all’estero. Gli alunni delle classi seconde e terze, accompagnati dal dirigente scolastico Enrica Paolino, dal vicepreside Gennaro Pappalardo, dalle professoresse Adriana Granese, Gessica Manera, Mayra Castaldo, Filomena Caroccia, Antonietta Ruberto e da alcuni genitori sono partiti per l’assolata isola mediterranea lo scorso 13 ottobre e sono da poco rientrati a Capaccio.
Il report della scuola A Malta, che per più di 150 anni è stata parte dell’impero britannico e dove di conseguenza l’inglese è diventato un’eredità solida e duratura, alunni e docenti hanno partecipato a specifici programmi di apprendimento/potenziamento della lingua inglese su percorsi multiculturali preceduti da un test di accesso a livello individuale che ha permesso di inserire ciascuno dei partecipanti nel corso più consono al proprio livello di partenza e raggiungere alla fine un livello superiore con il relativo rilascio dell’attestazione finale. Il percorso didattico personalizzato è stato inoltre arricchito da escursioni multiculturali inserite a pieno titolo nel programma di lezione. Tanti i luoghi visitati: La Valletta con l’emozionante sosta all’Oratorio della St. John’s Co-Cathedral dinanzi ai due capolavori del Caravaggio, la Decollazione di San Giovanni Battista e il San Girolamo; l’antica capitale Mdina, la città con il tessuto urbano medievale più intatto e meglio conservato dell’intera isola; e ancora Rabat, St. Julian’s, St. George Bay, Senglea, Cospicua e Vittoriosa. Una full immersion dunque, con visite guidate e attività ricreative tra la cittadinanza locale, che ha consentito di organizzare in modo ottimale per gli alunni un percorso di apprendimento/approfondimento della lingua inglese e, al tempo stesso, sviluppare in loro la presa di coscienza dei tratti distintivi della propria identità tramite il confronto con una diversa cultura.
«Il progetto del resto – sottolinea il dirigente scolastico Enrica Paolino – nasce dalla riflessione fatta propria dall’intero Collegio dei Docenti della scuola che l’Italia, come altri paesi europei, vive questo nuovo millennio in un clima di crescente migrazione e di presenze di mondi, culture e credi diversi fra contesti locali che si arricchiscono di lingue, tradizioni, sapori e colori dalle provenienze più svariate. Nell’attuale quadro sociale, l’incontro con l’altro con il “diverso” non è più limitato ad episodi sporadici, ma rientra nelle situazioni di vita quotidiana. La presenza degli alunni stranieri come fattore in costante crescita nella vita scolastica apre quindi nuove e diverse questioni che investono non solo la sfera della didattica ma anche quella psico–pedagogica, antropologica e culturale. La presenza degli alunni stranieri introduce infatti nella quotidianità scolastica piccole e grandi difficoltà, contraddizioni che spesso rischiano di mettere in ombra il grande patrimonio di potenzialità positive, in termini di arricchimento culturale ed umano, insite nell’incontro tra culture diverse».
«A tutto ciò – ha aggiunto il vicepreside Pappalardo – si può cercare di dare risposta attivando percorsi proprio come quello da poco intrapreso dai nostri alunni che, facendo leva sulla curiosità dei ragazzi verso nuove forme e modi di comunicare, sulla conoscenza anche essenziale di una o più lingue e culture straniere, si spera inducano i ragazzi ad aprirsi al “diverso” come ulteriore strumento di crescita fondamentale per la formazione e la maturazione individuale. Attraverso questa esperienza infatti l’alunno si abituerà a vivere positivamente la multiculturalità, conoscendo di persona ed in situazione, nuovi universi valoriali, modelli di riferimento, nuove forme di organizzazione sociale e di definizione dei ruoli».
«Che la strada intrapresa possa essere quella giusta – concludono dall’istituto – è testimoniato dall’entusiasmo con cui l’iniziativa è stata accolta dai genitori e vissuta dagli alunni che, già al momento del distacco dal suolo maltese, hanno chiesto con scanzonata e simpatica insistenza ai propri accompagnatori di trascorrere quanto prima ancora qualche utile, piacevole, coinvolgente giornata di studio all’estero».
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