Maltempo, danni incalcolabili all’agricoltura: situazione grave a Capaccio e Vallo di Diano
| di Marianna ValloneL’ondata di maltempo ha colpito duramente il Cilento e Vallo di Diano lunedì e martedì, e all’indomani della tempesta molti problemi restano ancora da risolvere. Grande lavoro da parte di carabinieri, volontari di protezione civile, vigili del fuoco e istituzioni, ma alcune situazioni restano al collasso.
Capaccio E’ molto grave il bilancio per le imprese agricole nell’area di Capaccio, in una vasta area della Piana dove il forte maltempo e le piogge incessanti hanno letteralmente sommerso almeno 400 ettari di terreno coltivati, e danneggiato decine di serre. A segnalarlo è la Coldiretti Salerno che sta monitorando i pesanti effetti del maltempo che si è abbattuto a sud della provincia. Le situazioni più critiche a Capaccio e Gromola, con numerose serre sommerse e produzioni che rischiano un lungo stop. Pesanti ripercussioni anche per l’orticoltura in campo aperto: sono andate perse intere coltivazioni di finocchi, scarole e carciofi in pieno campo. La presenza dell’acqua nei terreni, inoltre, potrebbe fare slittare la semina delle coltivazioni primaverili. A preoccupare è l’innalzamento del livello del Sele che ha esondato causando danni ingenti. «I danni sono incalcolabili – spiega il presidente di Coldiretti Capaccio, Nicola Palma – lo straripamento del Sele ha danneggiato una vastissima area agricola tra Capaccio e Gromola. Tra le coltivazioni di carciofi in pieno campo, nella mattinata di oggi vi erano qualcosa come 70cm di acqua. Gravi anche i danni alle serre, finite sott’acqua perdendo gran parte della produzione del periodo, in particolare fiori, piante aromatiche e ortaggi. Insomma, un disastro per la nostra agricoltura».
Cilento interno Le piogge torrenziali – informano gli uffici di zona della Coldiretti – hanno interessato anche le zone del basso Cilento con l’esondazione del fiume Alento: interessate varie aziende agricole nei comuni di Omignano e Casal Velino nelle località “Conca d’Oro”, Rungi”, Molino”, causando gravi danni alle colture ed alle strutture. Danni ai terreni coltivati a seminativi anche nella zona di Altavilla Silentina. Più tranquilla la situazione ad Eboli (dove non si registrano danni) e più a sud, a Sapri (ARTICOLO): dall’ufficio di zona locale fanno sapere che non sono giunte notizie di grossi danni a colture o aziende, il maltempo e i danni provocati dalle esondazioni di fiumi e canali si sono concentrati solo nelle zone che costeggiano il mare. «Stiamo monitorando la situazione costantemente – spiega il direttore di Coldiretti Salerno, Salvatore Loffreda – l’obiettivo è di inviare a Provincia e Regione, già nei prossimi giorni, i primi elementi utili per adottare le misure necessarie. Preoccupa soprattutto la zona di Capaccio dove vastissime are agricole sono ancora sott’acqua. Sono ormai andate perse coltivazioni di frutta e ortaggi, con danni ingenti a impianti e serre».
Vallo di Diano Si sono verificati danni alle coltivazioni agricole, per lo più seminativi e foraggere nonché colture ortive invernali, anche nel Vallo di Diano. Coldiretti Salerno fa presente che si sono registrati danni alle scorte e alle vie di accessibilità rurali in quasi tutti i comuni valdianesi con danni maggiori per le colture presenti nella vallata centrale del Vallo in località Campo, Matinelle, Matina (comune S.Arsenio e San Pietro al Tanagro), in località Barca, Buco, Difesa, Pozzo, Ponte Filo, Matina, Mezzana, Codaglioni, Mesole del comune di Teggiano e Sala Consilina, località Campigliole, Razzi e Sant’Agata del comune di Sala Consilina, località Lagno Secco, Canneto del comune di Sassano. Nella zona a valle il forte maltempo ha provocato il collasso del suolo agrario e il riversamento del materiale fangoso sulle strade di accesso interpoderali, mentre a valle si sono creati zone di allagamento in cui non avviene il deflusso delle acque dovute al livello del suolo al di sotto del livello del fiume. / ARTICOLO – FOTO
Viabilità Mingardina Una delle emergenze più forti resta la viabilità, che dopo l’ultima «scossa» di maltempo ha visto al collasso alcune delle arterie principali del Cilento. Fra tutte la Mingardina, nel tratto tra Marina di Camerota e Palinuro, dove si è aperta una voragine lungo la prima parte della strada. Il sindaco di Camerota, Antonio Romano, ha deciso di non chiudere la strada e ha disposto la circolazione a senso unico alternato sul tratto interessato dalla mareggiata per permettere agli operai comunali di poter lavorare. In questo modo il sindaco, in prima persona, si è assunto la responsabilità di tenere aperta l’arteria e di avviare una operazione di messa in sicurezza per cercare, perlomeno, di arginare il problema. Gli operai sono a lavoro dalla notte di martedì per rifiorire di pietre e sabbia (FOTO) la massicciata che difende la strada. Due ditte del posto, con camion e mezzi meccanici, hanno quasi riempito del tutto la voragine indebolita dalla forza del mare. / ARTICOLO E FOTO
Frana Gioi Viabilità in ginocchio anche nel Cilento interno. Da mercoledì è stata chiusa la strada provinciale 47. Una frana ha interessato il tratto che collega Gioi con la frazione Cardile. «Il paventato isolamento si è materializzato», ha detto il primo cittadino di Gioi, Andrea Salati, che già aveva denunciato lo stato di criticità in cui versa l’arteria che è di vitale importanza per le comunità dell’entroterra Cilentano, considerato il fatto che è la principale via di collegamento per arrivare al centro di servizi di Vallo della Lucania. La frana si è verificata all’altezza del km 0,500 e ha occupato tutta la carreggiata bloccando il traffico in entrambe le direzioni. «Si è provveduto a chiudere le scuole – ha aggiunto il sindaco – fino alla sua completa rimozione e a deviare il traffico da e per Vallo della Lucania per strade alternative che allungano di certo la tabella di marcia». / ARTICOLO E FOTO
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