Agropoli, viveva come un povero: la Procura gli sequestra 300mila euro
| di Luigi MartinoSequestrati beni per 300mila euro al mago delle truffe Teddi Antonio Milo, 57 anni, originario di Agropoli. L’uomo, a fronte di significativi trascorsi criminali, ha evidenziato una situazione patrimoniale incompatibile con i redditi dichiarati: lui ed il suo nucleo familiare vivrebbero, stando a quanto dichiarato, in condizioni di assoluta indigenza, tale da rendere ingiustificabili, se non grazie all’illecito accumulo con la complicità della moglie e del figlio, i beni posseduti.
Le proprietà sequestrate I sigilli sono stati apposti ad un appartamento ed un garage situati a Pontecagnano Faiano, dove risiedono, sequestrati anche conti correnti. Ad eseguire il provvedimento emesso il 31 maggio i carabinieri del reparto del comando provinciale di Salerno, agli ordini del colonnello Fabrizio Parrulli, su disposizione della Procura della Repubblica di Salerno, diretta dal procuratore capo Franco Roberti. Il sequestro fa seguito alle indagini coordinate dal procuratore aggiunto Antonio Centore, nei confronti del 57enne Teddi Antonio Milo. L’uomo annovera numerosi precedenti, con una particolare predilezione per le truffe, reato per il quale è stato più volte sottoposto a procedimento penale e condannato. Inoltre si è reso responsabile anche di estorsione continuata e bancarotta fraudolenta da qui l’emissione del sequestro nei suoi confronti. Milo per sfuggire o sottrarsi ai procedimenti penali e alle conseguenti condanne per la moltitudine di reati di volta in volta commessi ed accertati, si è reso protagonista di una latitanza protrattasi per oltre quattro anni tra il 2002 e il 2007 conclusasi con la sua cattura in Francia. La conseguente mancata tempestiva estradizione ha comportato peraltro la prescrizione di alcuni reati a suo carico.
L’ultima truffa milionaria che ha visto coinvolto Milo è stata scoperta a Catanzaro. In quella occasione vennero arrestate diciotto persone tra le quali Milo e la moglie Francesca Catina 58 anni. Attualmente i coniugi con il proprio nucleo familiare risiedono a Pontecagnano dove sono stati sequestrati i beni.
Comunicato stampa
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