“L’Italia tesoro d’Europa” ad Agropoli
| di Giuseppe Galato24 e 25 settembre Giornate Europee del Patrimonio 2011
“L’Italia tesoro d’Europa”
Anche quest’anno Agropoli aderisce alle Giornate Europee del Patrimonio 2011 con un fitto
programma di spettacoli che rientra nel progetto POR finanziato dal comune di Agropoli e dalla
Regione Campania “Lune e Scorci” con la direzione artistica di Laura Del Verme. Partecipano
all’iniziativa, istituita nel 1954, ben 49 Stati Europei. La manifestazione, nel corso degli anni, ha
assunto una tale rilevanza che nel 1999 il Consiglio d’Europa e la Commissione Europea ne hanno
fatto un’azione comune, con l’intento di potenziare e favorire il dialogo e lo scambio culturale, al
fine di aumentare la consapevolezza dei cittadini nei confronti della grande ricchezza che la
diversità culturale genera all’interno dell’Europa. Ad una serie di letture legate al mito greco ed al
paesaggio culturale sono dedicati i due spettacoli di Peppe Barile: il primo apre la rassegna
“L’Iliade. Il canto degli Eroi: letture ed incontri tematici”, mentre il secondo è ispirato ad un
racconto di Italo Calvino. La rassegna prevede inoltre due concerti del Centro di Musica Antica di
Napoli “Fondazione Pietà de’ Turchini” che torna a stupire il suo pubblico con un cadeau di fine
estate, ambientato nei luoghi di grande fascinazione del Cilento.
24 settembre, ore 18.30
Nella fantastica cornice del castello aragonese di Agropoli si apre la serie di incontri di lettura de
“L’Iliade. Il Canto degli Eroi”. Si tratta di uno spettacolo rivolto a chiunque voglia riscoprire le
radici storiche del Mediterraneo, o semplicemente voglia farsi trascinare dalla melodia dei versi
poetici, da un racconto, come quello omerico, che incatena all’ascolto mescolando verità storiche e
vicende mitiche. L’Iliade è il primo insuperato prodotto della cultura ellenica ed è alla base di tutta
la cultura europea. Lo spettacolo ha l’intento di evocare queste verità, per questo è pensato come un
incontro del cantore con il suo pubblico, un po’ come avveniva in antico durante le festività
religiose arcaiche o nelle corti nobiliari micenee, dunque una performance dell’aedo che sceglie di
focalizzare il proprio canto su determinati personaggi, situazioni o temi. Protagonisti del primo
incontro di lettura sono Achille ed Agamennone. Il loro confronto-scontro è presentato all’inizio del
poema omerico e ne determina sin dai primi versi l’azione epica, perché la loro lite scatena l’ira di
Achille, indicata nel proemio come oggetto del canto. Affiorano così le caratteristiche di questi eroi:
da un lato l’indole ostinata e arrogante di Agamennone, dall’altro non solo l’ira, ma anche l’onore e
il coraggio di Achille. Passioni che emergono e che, dinanzi agli affetti più sinceri e ad un destino
ineluttabile di morte, dissolvono le loro maschere di superbia. La vanità e l’ira lasciano spazio alla
saggezza. La lettura è affidata all’attore Peppe Barile, la selezione e il montaggio dei brani è a cura
della dr.ssa Cristina Calvino, le musiche e l’ambientazione sonora sono di Lello Settembre.
25 settembre, ore 18.30
Il secondo appuntamento con l’attore Peppe Barile è dedicato ad uno spettacolo teatrale:
“Dallopaco”, liberamente tratto da un racconto di Italo Calvino, che invita a riflettere sulla
dimensione dell’uomo nello spazio, sulla sottile linea di confine tra il paesaggio esterno e quello
interno. Il protagonista è proprio un attore di teatro, un po’ folle, che da qualche tempo fa anche il
“mascheraro”; egli, in vena di confidenze col pubblico, inizia a raccontare le curiose motivazioni
che lo hanno spinto a costruire maschere. Prima fra tutte la riscoperta di un testo di Italo Calvino,
ricevuto in dono direttamente dalla moglie dello scrittore. Nel suo “Dall’Opaco” Calvino descrive il
mondo come lo vedeva dalla casa della sua infanzia in Liguria, arroccata sulle colline e protesa sul
mare. Egli guarda in una direzione precisa, per cui lo spazio in ombra (l’opaco) si trova alle spalle e
quello illuminato dal sole (l’aprico) di fronte, però la linea che separa la luce dall’ombra non è così
netta e invalicabile, per cui opaco ed aprico si confondono e capovolgono continuamente,
intersecando in tal modo i confini fra io e mondo, interno ed esterno, dentro e fuori. Per
l’attore/mascheraro i volti e, ancor di più, le maschere rappresentano proprio la linea di cui parla
Calvino, il confine che separa la luce dall’ombra: indossando una maschera o guardandola in faccia
si possono avere visuali diverse ed emozioni diverse, così l’attore traduce il tutto anche in un gioco
continuo di passaggi da ruoli da interpretare a sostanze da essere, dal mondo osservato a quello
rappresentato.
25 settembre, ore 19.30
Nell’anfiteatro del castello di Agropoli la “Fondazione Pietà de’Turchini” presenterà un concerto
dal titolo “Eroine del mito e dell’amore”. La soprano Maria Ercolano, accompagnata
dall’Ensemble l’Amoroso Affetto – nella formazione di Vincenzo Bianco e Angela Fiore, violini,
Raffaele Sorrentino al violoncello e Pierfrancesco Borrelli al clavicembalo – interpreterà un
programma di musiche di Monteverdi, Scarlatti, Mascitti, Tartini, restituendo in musica la ricca
tradizione mitologica.
26 settembre, ore 19.30
L’orchestra del Centro di Musica Antica di Napoli “Pietà de’Turchini” ripeterà il concerto dal
titolo “Eroine del mito e dell’amore” in un contesto diverso: ad accogliere le opere di Monteverdi,
di Scarlatti, di Mascitti e di Tartini, sapientemente riunite nello spettacolo musicale, saranno le sale
del Palazzo Baronale di Torchiara.
E’ possibile seguire la rassegna collegandosi al sito www.agropolicultura.it
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