Maltempo e frane, ad Auletta sindaco ordina chiusura stradale
| di Marco SantangeloCon ordinanza comunale è stata indetta la chiusura del tratto stradale ‘Terre Larghe’ del Comune di Auletta. Il sindaco Pietro Pessolano ha infatti ritenuto opportuno chiudere il traffico vista la pericolosità dovuta al parziale smottamento della strada comunale interessata a causa dell’abbondanza delle acque piovane che si stanno abbattendo in questi giorni sul territorio cilentano. Una manovra dunque di prevenzione al fine di proteggere l’incolumità pubblica e privata dei cittadini di Auletta. Nel Comune di Auletta, a questo punto, sembra proprio che i disagi legati al maltempo non vogliano lasciare agli abitanti un po’ di tranquillità.
Tra i problemi principali, infatti, emerge in primo luogo il grave dissesto stradale causato da una frana verificatasi nel 2014. Il cedimento della carreggiata ha avuto come conseguenza la chiusura della strada statale 19 delle Calabrie nel tratto Petina-Auletta al chilometro 46. A causare la frana, probabilmente, un fenomeno di erosione delle sponde dell’adiacente fiume Tanagro. Diverse famiglie di Auletta, da allora, vedono le loro attività commerciali languire a causa dell’isolamento prolungato generato dalla chiusura al traffico strada. Ora, a distanza di oltre 3 anni, si teme anche per le abitazioni che stanno a ridosso delle sponde del fiume.
Come se non bastasse, le ondate di maltempo sono per Auletta tanto un incubo quanto un pericolo costante per l’instabilità del fiume Tanagro lungo 92 km, principale affluente di sinistra del fiume Sele. L’alveo fluviale, infatti, in alcuni punti presenta una enorme quantità di materiale accumulato (pietrisco, ghiaia e vegetazione) che ostacola il flusso naturale del fiume comportando esondazioni in caso di piene. I margini naturali e artificiali, inoltre, presentano segni di erosione. A quanto pare, tutt’oggi, non sono bastate le denunce, gli esposti, le sollecitazioni, i comitati e i sopralluoghi degli enti preposti a risolvere il tormento di un paese che si sente sempre più abbandonato dalla provincia, dalla regione e dalla stessa nazione.
©Riproduzione riservata