Scandalo appalti pilotati, 7 rinvii a giudizio: coinvolti cilentani
| di Marianna ValloneSette rinvii a giudizio e due abbreviati condizionati per i presunti appalti pilotati. Lo ha stabilito il gup del tribunale di Salerno Emiliana Ascoli. Nello scandalo sono coinvolti il direttore commerciale della Sele Ambiente di Battipaglia, Morgan Meluzio e i Comuni di Battipaglia, Ogliastro Cilento e Vallo della Lucania. Tra i rinviati a giudizio i comproprietari della Sele Ambiente Antonio e Morgan Meluzio, il direttore tecnico della Sele Ambiente Francesco Toriello, Osvaldo Amoroso funzionario del comune di Battipaglia, il dirigente tecnico del comune di Battipaglia Giancarlo D’Aco, l’ex vicesindaco di Vallo Marcello Ametrano e il consigliere comunale di Ogliastro Cilento Luigi Tamasco. Rito abbreviato condizionato a carico del sindaco di Vallo Antonio Aloia e del dipendente Daniele De Bellis. Le indagini si concentrano tra la primavera e l’autunno del 2014, l’ipotesi è di turbata libertà d’incanto. Secondo le indagini i Meluzio al fine di estromettere gli altri concorrenti dalle gare, presentavano offerte economicamente basse consapevoli che poi dopo con l’appalto i prezzi sarebbero stati rivisti e aumentati a loro favore. Sono difesi dai Orazio Tedesco, Paolo Carbone e Pietro Lisi, dovranno presentarsi il 12 ottobre davanti ai giudizi della seconda sezione penale del tribunale di Salerno per l’avvio del dibattimento.
Il sindaco di Vallo chiarisce la sua posizione sottolineando di «aver agito sempre con trasparenza e legalità». «In merito alle notizie recentemente diffuse dai mezzi di stampa, sento innanzitutto il dovere di precisare che non ho mai utilizzato la mia carica per scopi personali, non ho mai compiuto atti che hanno deliberatamente penalizzato il bene comune, non ho mai agito “contro” qualcuno o qualcosa per favorire altri. – scrive il primo cittadino – Nel corso della mia lunga esperienza amministrativa, prima come Capogruppo di Maggioranza poi come Assessore ed infine come Sindaco di Vallo della Lucania, avrò commesso certamente errori ma ho sempre agito nella massima legalità e trasparenza. Sono un servitore dello Stato. – aggiunge – Sono un servitore della mia Comunità. Ne sono onorato ed orgoglioso. Siamo donne e uomini, amministratori, che si muovono nella frontiera della lotta per la legalità, del sostegno allo sviluppo e al lavoro, per affermare i principi di equità sociale».
Poi aggiunge: «Ma non posso negare che talvolta ci sentiamo assediati ed in trincea; ciononostante, accompagnato dall’amore e dalla passione per il bene comune, il mio impegno continuerà in questo cammino, pieno di tante soddisfazioni e irto di molte difficoltà. E proprio per questo entusiasmante.
Ho scelto di essere giudicato con il rito abbreviato perché è l’unico strumento che mi consente di chiarire rapidamente la mia totale estraneità al fatto che mi viene contestato. – conclude Aloia – Sono certo che questa triste vicenda si risolverà nel più breve tempo possibile in quanto nutro la mia totale fiducia nell’operato della Magistratura, fiducia che ciascuno, in uno Stato di diritto e di Democrazia, ha il diritto e dovere di riporre».
©
©Riproduzione riservata