Emanuele Scifo choc: «Curato con medicine scadute»
| di Luigi MartinoHa raccolto le forze. Le ha messe insieme. E le ha usate per raggiungere la folla ai piedi del palco allestito prettamente per lui. Dietro la scena e il presentatore della serata, campeggia una scritta: «Diamo una speranza di vita ad Emanuele». E già, serve una speranza, dei fondi e il contatto giusto con la clinica americana. Il 33enne di Battipaglia ha sollecitato le istituzioni. Ha provato a mediare con le autorità e farsi aiutare dal popolo. Tra la gente tanti cilentani. Poi il racconto choc con documenti alla mano. La storia è risaputa, i particolari crudi e diretti. Non risparmia nessuno Emanuele e parte dal principio della sua malattia quando «non era ancora così grave». I medici nel marzo del 2011 gli hanno diagnosticato una alterazione cronica della motilità intestinale, conosciuta come gastoparesi. Chi lo aveva in cura lo ha sottoposto ad una resezione dell’intestino e quindi Emanuele si nutriva grazie a delle sacche nutrizionali parenterali che gli venivano somministrate dall’Asl di Battipaglia. Il 18 giugno dello stesso anno al ragazzo gli vengono consegnate quattro sacche a casa. Dopo le cure, la situazione comincia a peggiorare e dal pronto soccorso di Battipaglia, accompagnato d’urgenza dai familiari, Emanuele giunge all’ospedale di Eboli. «Solo all’atto della somministrazione di una ulteriore sacca – racconta Emanuele – mi resi conto che il medicinale era scaduto. E lo erano anche tutte le sacche nutrizionali già somministrate». La denuncia è scioccante. Lui, l’infermiere salernitano, è stato curato con medicinali scaduti. Ora la situazione è peggiorata. Non si sa per colpa di chi o per colpa di cosa. Ma casi come quello di Emanuele, nel mondo, ne esistono meno di cinquanta. La raccolta fondi è a buon punto. Il 33enne appare sui tg nazionali e sulle rubriche televisive della Rai. Manca, però, l’ok dall’oltreoceano. Manca una mediazione con la clinica di Miami e l’accordo tra l’Asl, la Regione e gli americani. Manca un ultimo sforzo ed Emanuele tornerà a sorridere.
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