I trenta tiranni nel 21esimo secolo: “I Discorsi Di Lisia” a Velia
| di Giuseppe GalatoAnna Nisivoccia ci introduce a quella che è la naturale prosecusione di VeliaTeatro: “Elea è Filosofia”, due appuntamenti aggiuntivi che sono iniziati ieri con “I Discorsi Di Lisia”, spettacolo messo in scena a Velia da Mario Prosperi e dalla compagnia del Politecnico Teatro di Roma.
Prosperi sale da solo sul palco nelle vesti di Lisia ma a rappresentare sé stesso, come tiene a sottolineare, in quella che è l’introduzione allo spettacolo vero e proprio.
Sale sul palco per motivare la scelta di riportare in scena uno spettacolo che ci riporta indietro nel tempo di 2500 anni ma che risulta ancora oggi attuale in quella che è la “forza” dei potenti di fronte alla legge, quegli uomini di potere che sono qui rappresentati da Eratostene e che, ancora oggi, non affrontano la legge ma preferiscono piegarla grazie alle proprie influenze e ai propri mezzi non sempre democratici.
Nello spettacolo c’è la condanna al potere imposto dall’alto e delle modalità usate per perseguire tale scopo, ci sono i soprusi sui più deboli che non riescono a difendersi dalle accuse nemmeno in un processo democratico, i sotterfugi usati da chi detiene il potere per sfuggire alla legge (in questo caso l’amnistia), il tutto ambientato in un tempo a noi lontano. Lontano solo temporalmente, ma evidentemente quanto mai vicino a noi.
C’è l’analisi della figura “ambivalente” di Socrate e del suo pensiero filosofico travisato dal suo alunno Crizia e la repressione nei confronti dei meteci per appropiarsi ingiustamente dei loro possessi.
Sul palco viene ricostruita l’aula di un tribunale, il pubblico diventa la giuria.
Ed è proprio al pubblico/giuria rivolto l’ultimo appello di Lisia/Prosperi: valutate tutti i minimi dettagli (tema ripreso anche dal so di non sapere di Socrate, usato spesso dal filosofo anche nel proprio processo, quando, come linea d’attacco, aveva scelto quella di screditare tramite il ragionamento le tesi vacillanti dell’accusa) e siate liberi di pensare e di riuscire anche ad accusare chi detiene il potere.
Lo spettacolo si conclude con un Prosperi seduto quasi fra il pubblico, sul bordo del palco, in un dibattito sui possibili parallelismi fra lo spettacolo appena messo in scena e la realtà in cui viviamo attualmente: “Giustizia e democrazia nei Discorsi di Lisia”.
C’è possibilità di far rispettare la legge? Qualcosa è cambiato negli ultimi 2500 anni? Come mai Eratostene venne assolto mentre Socrate processato?
A quest’ultimo quesito la risposta sembra essere chiara: Socrate rappresentava un uomo di cultura “pericoloso” grazie alla propria identità di libero pensatore. Libero di poter mettere in luce le contraddizioni e le ingiustizie.
Agli altri quesiti l’unica risposta possibile sta nelle scelte che il pubblico/giuria/popolo sarà in grado di fare.
Il 26 agosto (ore 21) secondo e ultimo appuntamento di «Elea è Filosofia», con «Il dolore dell’altro», lettura dal testo omonimo del filosofo e scrittore Massimo Cacciari. Segue la conferenza «Filosofia e tragedia», tenuta dall’autore.
Foto a cura di Michele Calocero
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