Incidente Camerota, disposta autopsia su barista: salma sequestrata
| di Marianna ValloneBarista nell’animo, sempre pronto ad accogliere con un sorriso i clienti del suo locale. Aniello Carriola, non era solo un imprenditore molto noto a Marina di Camerota. Era anche un punto di riferimento, una di quelle persone capaci di far sentire la propria presenza, e per questo ben voluto da tutti. Domenica mattina la cittadina cilentana si è svebagliata con una di quelle notizie che non vorresti ricevere. Il proprietario dello storico bar Trieste sul lungomare omonimo, rimasto vittima di un incidente sullo scooter, è morto dopo diversi giorni di agonia.
L’inchiesta La procura di Vallo della Lucania ha aperto un’inchiesta per accertare eventuali responsabilità sanitarie. Ma per ora nessuno risulta iscritto nel registro degli indagati. Al momento sono solo ipotesi al vaglio degli inquirenti. L’autopsia è stata disposta per martedì. Intanto, stando ad alcune indiscrezioni, il conducente della Fiat Brava nera, un uomo di Velletri trasferito nel Cilento per lavoro, oggi avrebbe lasciato il paese dove ha vissuto negli ultimi mesi e sarebbe ritornato nel suo paese. L’uomo, potrebbe essere stato licenziato dalla ditta di trasporti per la quale lavorava, oppure avrebbe deciso spontaneamente di andare via.Dettagli irrilevanti questi, rispetto ad una dinamica che risulta ancora poco chiara. L’imprenditore sarebbe morto per una grave infezione riportata dopo l’intervento.
Lascia un figlio di 28 anni e la moglie, Valentina. La comunità di Camerota si è raccolta in un via vai all’ospedale San Luca di Vallo della Lucania per dargli l’ultimo saluto. «Con te va via un pezzo della mia, della nostra adolescenza, – scrive Giovanna – ma rimarranno i ricordi, quelli belli, quelli genuini, come genuini eravamo noi. Ciao Aniello del bar Trieste, che la terra ti sia lieve».
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Foto La Città
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