Droga a Castellabate, gli spacciatori restano ai domiciliari
| di Luigi MartinoNon possono muoversi dagli arresti domiciliari le tre persone coinvolte nel blitz antidroga dei carabinieri che circa un mese fa è scattato nel Cilento. Sono passate tre settimane dalla richiesta di libertà avanzata dagli avvocati difensori al tribunale del Riesame. Ma i giudici hanno detto no e le istanze sono state respinte. Fabrizio Di Luccia, 27 anni, Andrea Scarano, 41, e Gianfranco Urso, 27, restano agli arresti domiciliari nelle proprie abitazioni a Castellabate. Angelo Paolantonio di Giungano, 35 anni, e il 31enne Manuel Femia, destinatario in questo procedimento di una misura di obbligo di dimora ma già detenuto per un’altra inchiesta sullo spaccio nel Cilento, hanno rinunciato alla discussione. L’indagine è partita nel 2011 e, secondo la procura, la banda di pusher presa nel Cilento è collegata con quella tratta in arresto a Salerno, nella Valle dell’Irno. Le organizzazioni facevano arrivare la droga dall’Olanda per smerciarla lungo tutto il litorale salernitano. L’accusa formalizzata dal sostituto procuratore Vincenzo Montemurro è di associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanza stupefacenti.
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