Sapri, ancora un crollo nel cementificio. Su Facebook: «Abbattetelo!»
| di Marianna ValloneE’ di giovedì mattina la notizia che l’imponente struttura in località Pali a Sapri sia stata protagonista di un altro crollo, questa volta di entità inferiore rispetto a quella dello scorso aprile.
Da quanto appreso sembrerebbe che una parte della volta del tetto del cementificio abbia ceduto, forse, per le piogge incessanti degli ultimi giorni non causando, per fortuna, nessun danno. Preoccupa, però, l’instabilità dell’edificio abbandonato a se stesso dagli anni ’50.
I crolli degli ultimi mesi dipendono, a quanto pare, dal fatto che diversi anni fa sarebbe stato rimosso l’eternit che ricopriva le volte del tetto comportando un incremento del degrado già in corso; le intemperie e le vibrazioni dei mezzi pesanti avrebbero fatto il resto.
Sospiro di sollievo per molti cittadini di Sapri che, da anni, chiedono l’abbattimento della struttura, una delle tante opere incompiute della città della Spigolatrice. Si attende l’ordine di abbattimento dell’edificio in località Pali che doveva essere realizzato intorno al 1950 e che si presenta oggi come un imponente scheletro di amianto, «una cattedrale nel deserto» per i residenti.
Intanto, sul social-network Facebook, aumentano i membri del gruppo ‘Aiutiamo ad abbattere il cementificio di Sapri’.
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