Vallo della Lucania: “tuona” l’opposizione politica vallese
| di Vince Esposito“Il primo cittadino – tuona Emilio Romaniello – confonde, in maniera del tutto falsa, gratuita, inopportuna e raffazzonata, il fondamentale apporto che il nostro gruppo consiliare, anche sospinto da numerosi cittadini, vuol dare all’asettica e pressoché nulla azione amministrativa vallese. Come ufficialmente risulta dall’ordine del giorno, abbiamo chiesto noi di convocare il consiglio comunale sul delicatissimo tema della soppressione dell’ufficio postale a Pattano poiché, a parte qualche incontro tenutosi in altri comuni e sparute piccole iniziative, inspiegabilmente il comune di Vallo della Lucania era rimasto totalmente assente, cancellando dall’agenda politica la strenua difesa dei servizi presenti nell’area comunale, che avrebbe richiesto una protesta vibrante dinanzi a questo ulteriore ‘scippo’ ai danni del nostro territorio”.
“Rivendicare – continua il capogruppo d’opposizione – una presunta primigenia rispetto ad una azione politica che deve, per forza di cose, vederci tutti dalla stessa parte, significa non avere altri argomenti; e affermare, come è stato detto, che noi abbiamo voluto mettere in secondo ordine questo scottante problema è sintomatico di chi, decidendo d’arrampicarsi per cercare di tornare a galla, lo fa solo sugli specchi. E’ proprio la minoranza che ha chiesto l’adozione di una delibera e l’invio di una formale protesta a Poste Italiane in nome del comune di Vallo della Lucania, adducendo l’inopportunità e la dannosità della scelta operata, in assenza di una valida motivazione!”.
“Per non parlare poi dell’argomento vice-segretario comunale – spiega ancora Romaniello – ove stanno facendo passare le nostre riserve ed il nostro voto contrario come una nostra personale guerra al funzionario Mario Ogliaruso che, con profili di dubbia legittimità, già in consiglio comunale, di fatto (senza sentire come previsto dalla modificanda Convenzione e dal nuovo art. 10, quantomeno con una parvenza di ufficialità, il sindaco di Ceraso sul punto) ha avuto formale nomina. Non è così! Nulla, ma davvero nulla, questo gruppo consiliare ha contro la persona fisica del dott. Mario Ogliaruso. Abbiamo semplicemente posto all’attenzione della maggioranza e dei cittadini vallesi alcune riflessioni che, partendo dalla vigente normativa, hanno posto l’accento sull’inopportunità di creare una figura che non è solo un sostituto del segretario nei casi di assenza o vacanza, ma che di fatto diventa, 365 giorni l’anno, un coadiutore del segretario comunale per i comuni di Vallo e Ceraso”.
“E’ legittimo prevedere – continua Romaniello – che questo ruolo, peraltro ridondante, se rivestito da personale interno apicale, che già collabora per il buon andamento dell’amministrazione, sia affidato ad un dirigente (a prescindere dal suo nome e cognome) senza una selezione interna che ne evidenzi le capacità rispetto ad altri, pure in organico (peraltro aventi gli stessi requisiti)? E’ giusto che non si preveda una durata e che la mansione sia attribuita a tempo indeterminato? La giurisprudenza amministrativa, e questo l’abbiamo messo agli atti, ha da tempo detto di no. E non è sufficiente sottolineare che il funzionario di turno (chiunque esso sia) svolga tale ruolo solo con un rimborso spese, tra l’altro non preventivamente quantificate, a fronte, invece, di una dovuta indennità? L’attento sindaco di Vallo, peraltro, dovrebbe anche riferire, in coerenza del millantato risparmio e della presunta efficienza di cui si vanta, quanto sia costata al comune di Vallo della Lucania la sostituzione della funzione di segretario negli ultimi 20 anni… La risposta darà conferma delle oculate scelte fatte dalle precedenti amministrazioni dal 1994 in poi, rispetto alle quali l’attuale maggioranza, con tale decisione, si pone in soluzione di continuità”.
“Non si sta facendo nessuna guerra al dott. Ogliaruso – conclude Romaniello – ed è assolutamente provocatoria l’affermazione per la quale egli fosse uno dei funzionari di punta già con la passata amministrazione. Piuttosto si rileva, con una punta di stupore, come il sindaco abbia, novello Paolo di Tarso, su una opportunistica via di Damasco, cambiato le proprie convinzioni in merito.
La nostra, viceversa, è una considerazione di merito che si ispira ai principi dell’agire amministrativo ed a quelli, fondamentali, previsti dalla carta costituzionale. Che il vice-segretario fosse il dott. Ogliaruso già prima del decreto sindacale lo sapeva la maggioranza e (forse) il diretto interessato, di certo non chi, come noi, in maniera assolutamente trasparente, legittima e coerente, ha espresso riserve, giammai contro una persona, ma contro un metodo ancora una volta censurabile, e una proposta di deliberazione riguardante un ruolo, priva delle dovute definizioni in ordine alla procedura di selezione, alla durata e alla natura economica. Circa le scaramucce e le presunte risse sfiorate, nessun commento. L’unica cosa vera, e che il sindaco ha omesso di riferire, è l’accesa discussione, a consiglio concluso, che proprio il funzionario di cui sopra, sentendosi erroneamente attaccato, ha avuto con il consigliere di minoranza, Nicola Botti, che aveva relazionato sull’argomento”.
“E’ quantomeno scorretto – chiosa Emilio Romaniello – che, chi vuole ergersi a paladino della trasparenza amministrativa, la predichi senza praticarla e utilizzi il sacro consesso consiliare per dare delle comunicazioni (come fatto, per esempio, riguardo alle nomine avvenute per la Fondazione Istituto Pinto) non iscritte all’ordine del giorno, al solo scopo di cogliere impreparata l’opposizione ed impedire la partecipazione dei cittadini interessati. Alimentare l’odio, ricercare sempre il marcio, falsificare l’evidenza è esattamente il contrario di quel che dovrebbe fare chi si è autodefinito ‘leale’ perché ciò significhi anche ‘trasparente e intellettualmente onesto’”.
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