‘Un ponte sul Mediterraneo’, l’importanza di preservare le radici della cultura cilentana
| di Luigi MartinoUn museo dedicato alla cultura popolare cilentana e laboratori organizzati da Francesca Trenta, voce del gruppo MeRiTmiRi (compagnia di musiche e danze del meridione italiano): questi alcuni dei semi derivanti da ‘Un ponte sul Mediterraneo’. Un evento che lo scorso 23 settembre a Palinuro ha trasformato piazza Virgilio in un vero e proprio salotto della cultura popolare mediterranea. Iniziativa fortemente voluta dal direttore artistico, Carlo Sacchi, già promotore e ideatore del progetto concernete la candidatura della maschera di Pulcinella come patrimonio immateriale dell’Unesco. Uno studio approfondito quello che sul territorio cilentano svolgono con passione i componenti del gruppo Kiepò. Quest’ultimi, attingendo alla preziosa memoria storica delle persone anziane, preservano e proiettano verso il futuro il patrimonio culturale del Cilento. Ed è proprio da questa minuziosa ricerca degli antichi suoni, volta a mantenere vive le radici della nostra cultura, che dal direttore artistico, Carlo Sacchi, dal presidente dell’associazione culturale ‘Capo Palinuro – P. Virgilio Marone’, Antonio Rinaldi e dal sindaco di Centola, Carmelo Stanziola, è nata l’idea di fare dei laboratori specifici e, addirittura, di dare vita ad un apposito museo nel Cilento. Perché, come diceva Indro Montanelli: «Un popolo che ignora il proprio passato non saprà mai nulla del proprio presente».
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