Polemiche a Sapri, botta e risposta tra ‘Insieme per Sapri’ e amministrazione
| di Massimo CaliseUn manifesto di ‘Insieme per Sapri’ titolato ‘Piano di Zona S9: il danno e la beffa!’ riaccende nuove polemiche nella città. Il gruppo consiliare di Sapri Democratica risponde con una nota pubblicata sul sito del Comune ‘22-02-2014 – D’Agostino e suoi scelgono il modello Fortunato -ancora calunnie e menzogne’.
Nel manifesto si lanciano, sostanzialmente, due accuse.
Con la prima si definisce l’amministrazione incapace di gestire la querelle sul Piano di zona che, si sostiene, non sarebbe mai stata discussa in consiglio comunale.
Con la loro nota i consiglieri di Sapri democratica rispondono: «Chi si attendeva una argomentazione di carattere politico-amministrativo, sarà rimasto deluso. La compagine dell’ex Sindaco ha scelto, ancora una volta, la strada della menzogna e della calunnia per screditare l’operato dell’amministrazione. Seguendo la strada tracciata dal consigliere di Santa Marina».
Nessuna delle due parti entra nel merito della questione o fa riferimento ad atti pubblici in cui è espressa la loro posizione.
La seconda accusa insinua il sospetto di rapporti poco chiari fra l’Amministrazione e la cooperativa Ventidimare scrivendo «che il presidente di detta cooperativa risulti essere la moglie di un influente assessore saprese e che lo stesso assessore ricopra, nella stessa, la carica di vice-presidente e che un noto e abituale “collaboratore” del sindaco compaia fra i consiglieri!»
La risposta«il gruppo di opposizione si è scagliato contro i professionisti e gli operatori della Coop. ‘Ventidimare’, rea di esistere e di aver attivato, nel Comune di Camerota, una struttura residenziale madre-bambino».
Anche qui nessuno entra nel merito. Quella di ‘Insieme per Sapri’ più che una accusa suffragata da nomi e fatti sembra una meschina illazione; il che è peggio.
Con la risposta i consiglieri di Sapri democratica dimostrano di conoscere bene la cooperativa e i professionisti che vi operano ma nulla dicono sulla veridicità o meno delle accuse. Se è vero o no che la cooperativa ha rapporti con l’Amministrazione e che al suo interno è presente un assessore, sua moglie e un abituale collaboratore del Sindaco. Se la risposta è affermativa gli amministratori devono spiegare ai cittadini il loro operato, dire se si pongono problemi di opportunità e di trasparenza.
Si usa un linguaggio offensivo, a volte volgare, che punta a colpire il ‘nemico’. Non avversari politici che si scontrano ma nemici che si combattono. Il dubbio è che un approccio civile non convenga; costringerebbe cittadini, politici e amministratori al duro e difficile confronto su programmi e idee. Una parte lancia alla controparte un’accusa, a volte calunniosa, poco argomentata; la controparte risponde con tono offensivo pari o superiore senza spiegare le sue ragioni.
Osserviamo che entrambi le parti, pur su posizioni diverse, condividono un pessimo metodo di confrontarsi e, sommessamente, ricordiamo che la democrazia è un metodo. Ci si può dividere sulle cose da fare ma non sulle regole del confronto.
Un atteggiamento poco rispettoso dei cittadini che osservano disorientati, almeno quelli che vorrebbero giudicare in base ai fatti e non come tifosi che poco si curano delle ragioni vere dello scontro e danno per scontate le ragioni della propria parte.
Una spirale che occorre spezzare.
Occorre quel cambiamento che molti, a parole, dicono di volere. Occorre trasparenza, la quale è, anche, il miglior antidoto contro polemiche inutili o, addirittura, strumentali. Occorre iniziare a lavorare per una cittadinanza più matura, responsabile, informata che punirebbe politicamente ed elettoralmente il malgoverno e toglierebbe speranze alle opposizioni irresponsabili.
Un lavoro lungo e difficile che a Sapri, sembra, trovi pochi sostenitori.
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