Ospedale Agropoli, Capozzolo: «Non chiuderà»

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Ospedale Agropoli, Capozzolo: «Non chiuderà»

Tiene banco il caso sulla probabile chiusura dell’ospedale di Agropoli. Il menager dell’Asl Salerno, Antonio Squillante, sostiene che il nosocomio chiuderà i battenti nel mese di giugno. Parere opposto per il primo cittadino Franco Alfieri che, dopo la richiesta di un intervento da parte del Tar che ha rimandato la chiusura dal due aprile al due giugno, ha convocato nei giorni scorsi i sindaci dei comuni che ricadono nel territorio di competenza dell’ospedale per cercare di risolvere la situazione. Dalla parte del sindaco ci sono migliaia di cittadini che hanno marciato lungo le strade di Agropoli per dire «no alla chiusura».

Sul caso è intervenuta dal Parlamento la neo deputata Sabrina Capozzolo. L’onorevole, nonchè cittadina di Agropoli, ha dichiarato in una nota stampa: «La battaglia contro la chiusura dell’ospedale – dice – è una sfida che noi cittadini non possiamo permetterci di perdere. E per questo non dobbiamo lasciarci intimorire dalle pressanti sollecitazioni che arrivano dall’Asl Salerno». Poi continua: «Ho dato la mia parola in campagna elettorale sul mio impegno per fermare quello che appare più una prevaricazione che un atto legittimo. Un impegno che il 28 marzo, dopo la divulgazione del provvedimento di chiusura dell’ospedale – fa sapere Capozzolo – mi ha spinto a chiedere al ministro Balduzzi dei chiarimenti, non solo sul contenuto dell’atto ma anche sulla procedura adottata. Il ministro in una nota ufficiale ha sottolineato che, è vero che il nostro ospedale confluirà nell’ospedale unico della Valle del Sele, tuttavia, poiché la Regione è in ritardo nella riorganizzazione della rete ospedaliera, non può privare migliaia di cittadini dei servizi essenziali alla salute senza aver contestualmente attivato forme alternative. Quindi – conclude – secondo il ministero della Salute, considerato che l’ospedale Valle del Sele vive solo sulla carta, la Regione e l’Asl Salerno non possono rendere esecutivo alcun provvedimento di chiusura o depotenziare i servizi in essere, prima che sia operativo».

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