Castellabate, omicidio Niglio. Assassino trasferito al carcere di Salerno: si teme vendetta
| di Marianna ValloneDi poche ore fa la notizia che Moukhtar Rihai, il 49 enne tunisino autore del delitto Niglio, sarebbe stato trasferito dal carcere di Vallo della Lucania a quello di Salerno. Il timore è che i familiari della vittima possano vendicarsi dell’uccisione del 66enne di Santa Maria di Castellabate.
Durante l’interrogatorio di garanzia il Rihai avrebbe dichiarato di aver commesso il crimine perché provocato dal 66 enne ma il gip, Elisabetta Garzo, ha deciso di non accogliere la richiesta del legale di Rihai, Giuseppe Della Monica, di concedere i domiciliari al suo assistito.
L’autopsia. Intanto, sono arrivati sabato mattina i risultati dell’autopsia effettuata all’ospedale San Luca di Vallo della Lucania sul corpo di Giuseppe Niglio. Dall’esame sarebbe emerso che il 66enne sia morto a causa di un’emorraggia causata dalle coltellate ricevute, tra le quali sette sulla pancia e una al collo.
Secondo alcune indiscrezioni, la figlia del tunisino, vittima delle presunte attenzioni morbose di Niglio, non sarebbe a Castellabate ma accolta da alcuni parenti in un’altra provincia campana; restano nel centro cilentano sia la moglie sia il primogenito del tunisino.
L’omicidio. Durante la mattinata di mercoledì Giuseppe Niglio avrebbe cercato di abusare sessualmente della figlia minorenne del tunisino, Moukhtar Rihai, con la scusa di accompagnarla a scuola: avrebbe provato un approccio sulla piccola che si sarebbe opposta con forza.
Dopo aver raccontato l’accaduto alla famiglia e dopo essersi sincerati della salute della piccola, il Rihai ha dapprima riaccompagnato in caserma, a Santa Maria di Castellabate, la moglie e la figlia per sporgere denuncia per violenza sessuale e poi ha deciso di farsi giustizia: ha raggiunto piazza Padre Pio, poco distante dalla caserma, per incontrare il Niglio: gli ha inferto 3 forti coltellate, poi altre 5 fino ad ucciderlo.
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