L’assalto al Cilento: il Dossier Mare Monstrum 2012 di Legambiente
| di Biagio CafaroUn Cilento a pezzi, o meglio abusivo, fuoriesce dal Dossier Mare Monstrum 2012 di Legambiente. Il dossier annuale che cura Legambiente in merito alla salute del mare consegna ai balneari del Cilento uno scenario con molte ombre. In generale la Campania non fa bella figura piazzandosi al primo posto tra le regioni per le infrazioni di abusivismo edilizio costiero accertate. Una costa di cemento quella Campana, con ben 2 mila 387 infrazioni accertate e ben 2 mila 888 tra arrestati e denunciati e ben 724 sequestri tante da renderla anche prima nella speciale classifica di infrazioni legati all’abusivismo edilizio per km di costa. Ogni chilometro della costa Campana vede ben 5,1 infrazioni.
La camorra conquista il Cilento. Ma un capitolo a parte in merito all’abusivismo edilizio lo merita il Cilento. Il dossier ricostruisce lo scenario cilentano mettendo in evidenza come la criminalità organizzata stia investendo lungo la costa sud della provincia di Salerno: “In questo territorio – si legge nel dossier – i boss hanno cominciato a investire i propri quattrini, cominciando una lunga ma inesorabile conquista. A dire il vero, la colonizzazione da parte della criminalità organizzata ha radici che risalgono ad almeno trent’anni fa. Nel comune di Castellabate, a pochi chilometri da Acciaroli, la Nuova famiglia, il cartello dei clan che si contrapponeva alla Nuova camorra organizzata di Cutolo, aveva stabilito già negli anni ’80 il proprio quartier generale”.
Vassallo ucciso perchè si era opposto all’illegalità. Non può mancare il ricordo a chi ha cercato di imporsi a tutto ciò “Proprio per difendere questo territorio da ogni forma di aggressione ha perso la vita il sindaco di Pollica, Angelo Vassallo. I killer uccidendolo hanno cercato di spegnere definitivamente colui che per primo ha rappresentato un presidio di legalità e di rispetto della cosa pubblica”.
I sequestri. A ciò non va dimenticata l’azione delle forze dell’ordine che negli ultimi tempi stanno registrando risultati importanti nella lotta contro l’abusivismo edilizio, come a Scario di San Giovanni a Piro dove “due soggetti del posto avevano realizzato una struttura ricettiva turistica per una volumetria complessiva di ben 1.300 metri cubi in più rispetto a quanto autorizzato. Il committente aveva attestato, falsamente, la conformità del progetto alle norme urbanistiche vigenti nel comune di San Giovanni a Piro. E il responsabile dello Sportello unico per le attività produttive di Vallo della Lucania, secondo l’accusa, ‘procurava intenzionalmente un ingiusto vantaggio patrimoniale al titolare della pratica edilizia riguardante la citata struttura ricettiva, rilasciandogli il provvedimento autorizzativo’”.
Di seguito il paragrafo del Dossier Mare Monstrum di Legambiente che tratta il Cilento:
L’assalto al Cilento. L’8 marzo di quest’anno a Marina di Casal Velino, in provincia di Salerno, è stato sequestrato dalla Guardia di finanza un complesso turistico in costruzione del valore di 2 milioni di euro, composto da 11 unità abitative di circa 60 metri quadrati ciascuna e da un’area da adibire ad autorimessa: il cantiere era totalmente abusivo. Il territorio di Casal Velino ricade nel Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, costituito proprio per salvaguardare il territorio dalle speculazioni edilizie, riconosciuto sin dal 1997 quale Riserva della Biosfera e dal 1998 quale Patrimonio dell’umanità.
Lo splendido scenario cilentano è uno di quelli più ambiti dalle lobby del cemento illegale, a cominciare dai clan della camorra. Secondo gli investigatori, in questo territorio i boss hanno cominciato a investire i propri quattrini, cominciando una lunga ma inesorabile conquista. A dire il vero, la colonizzazione da parte della criminalità organizzata ha radici che risalgono ad almeno trent’anni fa. Nel comune di Castellabate, a pochi chilometri da Acciaroli, la Nuova famiglia, il cartello dei clan che si contrapponeva alla Nuova camorra organizzata di Cutolo, aveva stabilito già negli anni ’80 il proprio quartier generale. Il potentissimo clan dei Nuvoletta gestiva, di fatto, l’Hotel Castelsandra, che ancora oggi sorge sulla scogliera a strapiombo sul mare alla fine del bosco di San Marco di Castellabate. È una struttura enorme: 125 camere, su cinque piani, discoteca, piscine e ascensore, scavato nella roccia, che portava direttamente sulla spiaggia. Tutto rigorosamente abusivo. Al Castelsandra per anni hanno trascorso la villeggiatura i più importanti e pericolosi camorristi dell’epoca, da qui partivano gli ordini per omicidi e spartizione del potere tra i clan della Nuova Famiglia. Dopo la fine della guerra di camorra e l’inizio dell’egemonia dei Casalesi, la colonizzazione del Cilento da parte della criminalità organizzata si è fatta molto più silenziosa, sviluppandosi sotto traccia. Non più occupazione militare del territorio, ma insediamento lento e graduale. I Cesarano, i Moccia di Afragola, i Fabbrocino di San Giuseppe Vesuviano, gli Schiavone di Casal di Principe investono da queste parti i loro soldi nel cemento, nella ristorazione, nel settore alberghiero. Senza però dare mai troppo nell’occhio.
Proprio per difendere questo territorio da ogni forma di aggressione ha perso la vita il sindaco di Pollica, Angelo Vassallo. I killer uccidendolo hanno cercato di spegnere definitivamente colui che per primo ha rappresentato un presidio di legalità e di rispetto della cosa pubblica. Un omicidio di cui fino a oggi non si conoscono autori e mandanti. Le piste per arrivare ai responsabili dell’agguato sono tante, confermano gli investigatori, e sicuramente alcune portano proprio alla sua strenua difesa del territorio cilentano dalle pressioni speculative edilizie di stampo mafioso. Per ricordare il suo sacrificio e continuare l’opera rinnovatrice e all’insegna della legalità, Legambiente quest’anno ha dato vita alla manifestazione “Festambiente e Legalità” (12-15 luglio), quattro giorni di incontri e iniziative all’insegna della buona politica e delle buone pratiche. Camorra, ma non solo. Alla fine dello scorso maggio i carabinieri hanno dato vita a una vasta operazione contro l’abusivismo edilizio sulla fascia costiera.
Complessivamente i militari hanno denunciato 20 persone e posto sotto sequestro diversi immobili del valore di circa 3 milioni e mezzo di euro. Gli abusi edilizi sono stati rilevati nei territori comunali di Camerota, Centola, San Giovanni a Piro e Sanza. In particolare a Scario, frazione marina del comune di San Giovanni a Piro, hanno denunciato cinque persone, oltre che per il reato di illecito edilizio, anche per essersi rese responsabili di abuso di ufficio e falsità ideologica. In particolare, due soggetti del posto avevano realizzato una struttura ricettiva turistica per una volumetria complessiva di ben 1.300 metri cubi in più rispetto a quanto autorizzato. Il committente aveva attestato, falsamente, la conformità del progetto alle norme urbanistiche vigenti nel comune di San Giovanni a Piro. E il responsabile dello Sportello unico per le attività produttive di Vallo della Lucania, secondo l’accusa, “procurava intenzionalmente un ingiusto vantaggio patrimoniale al titolare della pratica edilizia riguardante la citata struttura ricettiva, rilasciandogli il provvedimento autorizzativo”. A seguito delle indagini dei carabinieri, il Tribunale di Vallo della Lucania ha emesso un decreto di sequestro preventivo della struttura ricettiva turistica del valore di due milioni e mezzo di euro. E’ del mese di febbraio, invece, il blitz degli uomini del Corpo forestale dello Stato che hannomesso i sigilli a una serie di opere costruite illegalmente all’interno di un camping. Secondo le indagini, le strutture realizzate avrebbero alterato un’area di particolare valenza naturalistica e ambientale. Su decreto del gip del Tribunale di Vallo della Lucania è quindi scattato il sequestro preventivo di 5 bungalow, 9 manufatti in muratura, 13 casette lamellari e 4 strutture in legno installati abusivamente. Denunciato l’amministratore unico della struttura.
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