Operai Comunità Montana Lambro, Mingardo e Bussento cercano sarto professionista
| di RedazioneGiunge alla redazione del Giornale del Cilento la lettera degli operai della Comunità Montana Lambro Mingardo e Bussento i quali vedono per l’ennesima volta calpestati i loro diritti di lavoratori, una lunga lettera nella quale sottolineano come oltre al danno subito si aggiunga la beffa di una quanto meno assurda richiesta.
La lettera «La lunga odissea che ha visto coinvolti i lavoratori della Comunità Montana Lambro, Mingardo e Bussento non è ancora finita. Non bastava non aver percepito lo stipendio per tanti mesi. Non bastava che alcuni operai si sono visti decurtare drasticamente le giornate lavorative in favore di altri operai. A tal proposito, vorremmo chiedere al signor presidente della Comunità Montana Lambro Mingardo Bussento, nonchè sindaco di Celle di Bulgheria, Cristoforo Cobucci questa logica sartoriale del taglia e cuci a quale concetto di egualitarismo corrisponde? Non le sembra, invece, che in tal modo si sia solo dato origine a una odiosa guerra tra poveri operai?
Ebbene, come si diceva, il danno non è bastato: infatti ora si è aggiunta anche la beffa. I signori di codesta Comunità stanno giocando con la vita degli operai. Alla fine dell’estate 2012, in uno degli ultimi giorni lavorativi per gli operai addetti all’antincendio, si presenta un tizio con il centimetro dicendo che aveva bisogno delle misure degli operai perché si dovevano ordinare le tute antinfortunistiche in modo tale che l’anno successivo gli operai sarebbero potuti partire equipaggiati visto che quelle in dotazione erano tanto usurate che costituivano addirittura un pericolo.
Estate 2013: Gli operai vengono convocati per l’antincendio. I più esperti sono convinti di poter avere finalmente in dotazione il necessario equipaggiamento. Ma non è così. Infatti, si ripete la sceneggiata dell’anno prima: bisogna prendere di nuovo le misure. E siamo a due! Qualche giorno dopo si presenta ancora un altro tizio sempre con un centimetro sempre per le stesse misure. E siamo a tre!
Ma allora è una macabra beffa? Non sanno forse che col fuoco non si scherza? Lo sanno, lo sanno …….. ma non lo vogliono sapere. Il fatto è che i vertici non rischiano niente e si possono permettere anche il lusso di giocare con la pelle degli operai perché poi se succede qualcosa loro non pagano. E’ una vergogna!
Hanno mandato ragazzi vestiti con jeans e magliette a spegnere il fuoco senza la pur minima formazione e senza aver fornito loro un adeguato abbigliamento ignifugo: ma non si vergognano? E le norme sulla sicurezza? Quisquiglie? Qualche veterano ha fatto presente la questione a qualche dipendente della suddetta Comunità e gli è stato risposto che si sarebbe attivato. Ma quando? Sono assurde le condizioni di lavoro e il mancato rispetto delle norme antinfortunistiche, soprattutto quando a essere omissivo è un ente pubblico che fa lavorare i suoi operai senza far loro frequentare i corsi di formazione sulla sicurezza, senza pagarli e, cosa ancora più grave, senza le attrezzature necessarie. E il caro presidente che fa? Viene spontaneo, a questo punto, chiedersi: se questi sono i fatti, perché tanto accanimento del sindaco di Celle di Bulgheria e presidente della Comunità Montana Cobucci nel voler affidare la centrale Unica di Committenza del suo Comune a codesta Comunità Montana? Forse per annientare completamente il paese che rappresenta? Per fortuna il gruppo di minoranza, insieme anche a qualche consigliere della stessa maggioranza, è lungimirante! E’ ora di dire: tutti a casa questi ‘politici’ perché sono abituati a salvaguardarsi solo la poltrona anche sulla pelle di chi, per un pezzo di pane, deve sottostare a condizioni lavorative a dir poco allucinanti».
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