Soppressione Comuni. Il sindaco di Sala Consilina: Basta a tutto ciò !!!

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Soppressione Comuni. Il sindaco di Sala Consilina: Basta a tutto ciò !!!

Cari colleghi,
sono assai preoccupato per le conseguenze del decreto legge del 13 agosto scorso, il quale rappresenta l’ennesima scure sugli enti locali, peraltro in un momento così difficile e delicato di crisi economica.

L’incapacità o la non volontà di governare per il bene del nostro Paese e degli italiani è riassunta tutta nelle “imposizioni” del Governo nazionale.

L’ultima trovata di far scomparire dalla cartina geografica i piccoli comuni è quantomeno assurda.
 
Mi domando e vi domando, si possono eliminare la storia, le tradizioni, la cultura, la vita sociale e l’identità di un Comune e dei suoi cittadini con la sola giustificazione di operare tagli alla spesa pubblica al fine di ridurre il debito pubblico?
 
Si può diminuire  il numero di consiglieri comunali al solo scopo di ottenere una riduzione  minima di spesa e a fronte, però, di correre il serio pericolo di minare la democrazia di scelta in seno ai consigli comunali?
 
Il Governo parla di risparmio e di ottimizzazione dei costi e lo fa, ancora una volta, chiamando in causa gli enti locali.

Diciamo basta a tutto ciò !!!

Sono il primo cittadino di un Comune con quasi 13mila residenti ma i miei problemi di gestione amministrativa sono simili a quelli sia dei colleghi di piccoli comuni sia di coloro che amministrano le metropoli.

Con le dovute proporzioni, tutti dobbiamo fare i conti con queste assurde ed inique imposizioni  del governo centrale al quale dico che i Comuni, per quanto riguarda la pubblica amministrazione, negli ultimi anni hanno già troppe volte subito i maggiori  tagli rispetto ad altri enti.

E si tratta di tagli che stanno creando una desertificazione dei servizi sociali, un blocco totale del cosiddetto welfare urbano ed un continuo, nostro malgrado, aumento di imposizioni fiscali locali.
 
Il Governo, con la sua ultima manovra agostana, ha soltanto posto in essere una serie di teoriche “buone intenzioni”, mentre la realtà dei fatti è che, invece, ed ancora una volta, i nostri governanti scaricano sugli enti periferici i costi del risanamento del bilancio nazionale.
 
Succede così che siamo noi, amministratori locali, a rispondere al riguardo ai cittadini e a rimetterci la faccia sentendoci mortificati e depauperati di quel vero senso di democrazia che ci ha spinto sinora a continuare ad andare avanti.
 
Cari colleghi, voglio invitare voi tutti a non rimanere inerti e a non accettare tali situazioni. 

Non dobbiamo essere gli esecutori di certi ordini assurdi, o meglio, i liquidatori di un patrimonio di servizi che enti, quali appunto i Comuni, da sempre hanno erogato ai propri cittadini.
 
In un anno particolare, in cui si celebra il 150 ° dell’Unità d’Italia, vi invito a non sottrarci alle nostre responsabilità assumendo l’onere e l’onore di protestare contro le scelte imposteci dal governo centrale.
 
Non possiamo ridurci a svolgere il mortificante ruolo di semplici esattori delle tasse per coprire le scelte scellerate altrui.

Impegniamoci  tutti insieme a far ripartire un ciclo virtuoso e positivo che assicuri nuovamente crescita, lavoro e sicurezza sociale.

Quali amministratori locali, le idee e il coraggio non ci mancano né tantomeno le capacità di progettazione.
 
Pertanto, cari colleghi, promuoviamo e partecipiamo compatti, anche in provincia di Salerno, a tutte le manifestazioni civili simili a quella promossa dall’ANCI per il prossimo 29 agosto a Milano.

Gaetano Ferrari

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