Elezioni, Scarano:«La verità nascosta in salsa camerotana»
| di Luigi MartinoRiceviamo in redazione il comunicato dell’avvocato Adolfo Scarano e lo pubblichiamo qui di seguito in maniera integrale.
«Dopo la due giorni di happening presso il seggio elettorale della frazione Marina e dei risultati emersi dalle urne, non si può non fare una loro analisi, sia in assoluto che in rapporto al quadro politico regionale, provinciale e comunale, analisi alla quale non mi sottraggo anche per dare una risposta pubblica a quanti, memori della mia militanza senza soluzione di continuità nel partito di Berlusconi, me ne hanno fatto esplicita richiesta, anche per cogliere eventuali analogie.
Credo che la prima osservazione che vada fatta, infatti, è proprio l’analogia che si riscontra tra la nascita del movimento di Berlusconi nel 1994 – pur fatta all’interno del sistema partitico, allora inevitabile – e quella attuale del M5S di Grillo – fatta,ninvece, contro il sistema dei partiti. In entrambi i casi ci si è trovati davanti alla proposizione, per altro inaspettata benché prevedibile, di un nuovo modo di fare politica, a nuove istanze politiche e sociali, al rigetto da parte di una parte dell’elettorato di forme e metodi politici non più accettabili. Questo dato di fatto e la difficoltà a porsi in modo diverso è certamente nuovo e dirompente, è stato tuttavia accolto in entrambi i casi, come risulta dai risultati, come un fatto rivoluzionario.
In effetti, la rivoluzione c’è stata, sia nel 1994 che oggi. Per rendersene conto basta verificare chi allora e chi oggi è stato cancellato dalla rappresentanza parlamentare. Ma ciò con una differenza: allora, Berlusconi, anche per il suo modo di porsi in rapporto anche ai tempi, seguì necessariamente il solco della tradizione politica, irrompendo nel sistema per combatterlo dall’interno. Oggi, diversamente, il M5S si è posto contro il sistema dei partiti con un sistema che è virtuale. Ed è qui che sorge il vero problema: chi ( Grillo ?) e come si controlla un sistema che per sua scelta è virtuale?
Il tempo darà ovviamente una risposta, ma al momento il quadro è fosco stante la conclamata non conoscenza degli stessi eletti tra di loro e dei loro trascorsi personali nei diversi settori della vita sociale, della loro provenienza politica e soprattutto culturale: al genitore che si pone l’interrogativo di cosa darà domani ai propri figli, il M5S cosa offrirà: la luna virtuale?
Venendo ai risultati che ci riguardano più da vicino, seguendo la mia appartenenza politica, osservo che il PDL in Campania è andato benissimo, come benissimo è andato nella provincia di Salerno risultando il primo partito: anzi, mi tocca osservare, che in provincia di Salerno il PDL è andato benissimo nonostante le defezioni di alcuni e i tradimenti di tanti, al punto che mi domando: ma non è, come io fortemente credo, che l’uscita di Cirielli e dei suoi sodali dal PDL sia stato una benedizione per il partito? Non è, e qui ci credo ancora, che il mancato richiamo in casa PDL dei voti di una certa area dell’agro paganese sia stata come la manna del cielo? Io ci credo fermamente! Il velo è caduto e la verità nascosta è venuta fuori: come si spiega, altrimenti, la meschina figura subita a Salerno alle sue elezioni comunali se non per la nefasta presenza del Cirielli?
Anche a Camerota è caduto il velo e la verità è venuta fuori: nonostante la massiccia presenza di portatori d’acqua al Cirielli nella sua “Fratelli d’Italia” (fratelli di chi ?), che ha visto in campo tutta l’amministrazione comunale (per onestà di pensiero, dico, con diversità di intenti e finalità: «Vero Marco? Vero Orlando? Vero Mimmo?»), in primis il sindaco, che si è esposto in prima persona con un improvvido sms a mezzo cellulare, il popolo di Camerota ha ben saputo discernere un simbolo da un altro, il vero dal falso, il buono dal cattivo, cioè il PDL da FdI, esprimendo per il PDL ben 1.259 e 1.298 voti rispettivamente per la Camera e per il Senato, e solo 592 e 524 per il secondo, ossia meno della metà.
Quale rappresentante di seggio del PDL ho avuto modo di toccare con mano che molti elettori del Popolo della Libertà sono arrivati al seggio con una rappresentazione errata dei simboli per la rappresentazione falsificata a loro fatta, di cui hanno preso coscienza solo lì, essendo stata sufficiente la sola presenza e uno sguardo pieno di amorosa corrispondenza per l’identico sentire, a indirizzare il loro voto verso quello vicino al loro pensiero e alla loro volontà.
E allora, dove sta la dichiarata adesione popolare all’amministrazione comunale? Dove sta la rimarcata forza trascinante dell’esecutivo cittadino? C’è forse un uomo solo al comando? A me pare che forse, perché mal benedetto fin dalla sua nascita, questo esecutivo rappresenti solo una minima parte della popolazione e certamente non quella che vuole solo vedersi “ben amministrata” e si ammanta di fratellanze e alleanze con e nel PDL che non sono vere e che non sono più accettate in quel di Salerno. Che nessuno si appropri di cose non sue (perdendo antiche abitudini) e che nessuno dichiari ciò che non è, che nessuno dica cioè che FdI è la stessa cosa che PDL: inverso, la lana non può passare per seta».
Grazie per l’attenzione. Firmato avvocato Adolfo Domingo Scarano
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