Ogliastro Cilento, i giovani mettono il paese in mostra
| di Federico MartinoSi è tenuta ieri, sabato 26 aprile, a Ogliastro Cilento la mostra fotografica “Ogliastro in mostra tra passato e presente, la storia continua”. Una mostra che ha suscitato emozioni forti a chi il paese lo ha vissuto e ancora di più a chi invece vive lontano e tornando in questi giorni ha avuto la piacevole sorpresa di poter rivivere momenti del passato impressi su carta fotografica con gli scatti più significativi della vita del borgo cilentano. Quello che si legge di seguito è il pensiero di Roberto Scola, un professore di Ogliastro Cilento che ha provato forti emozioni nel vedere la mostra organizzata da ragazzi del luogo.
«Una canzone di Ivano Fossati, cantata magistralmente da Loredana Bertè, iniziava così: ”Ai suonatori un po’ sballati, ai balordi come me, a chi non sono mai piaciuta, a chi non ho incontrato chissà mai perché, ai dimenticati, ai playboy finiti e anche per me. A chi si guarda nello specchio, e da tempo non si vede più, a chi non ha uno specchio, e comunque non per questo non ce la fa più, a chi a ha lavorato a chi è stato troppo solo, e va sempre più giù!”. » Così esordisce Scola nella mail inviata al giornaledelcilento. «E’ questo il primo pensiero che ho avuto, quando ho visto la mostra fotografica ad Ogliastro Cilento, dal 25 al 27 aprile nella libreria Progetto 21. Persone conosciute solo dai racconti di mio padre, aneddoti ascoltati in piazza in una calda sera d’estate, gente ritrovata e mai scordata, che lo scorrere del tempo non può fermare.» Continua il professore, perso ormai in ricordi lontani. «Nei tanti scatti ho rivissuto la storia sportiva (soprattutto calcistica) del mio paese, la storia religiosa, con le tante processioni a immortalare la devozione degli ogliastresi per la sua Santa Patrona, la Madonna del Buon Consiglio, e poi il mitico bar Ideal crocevia negli anni passati di rifugio e ristoro per i camionisti che percorrevano la Statale 18. Le foto della scuola, le foto della piazza, le foto dei palazzi storici, le foto del tempo che passa ,sono come il dolce rumore della banda che ti sveglia nei giorni di festa, un tuffo nel cuore nella memoria dei tanti che rivedendo gli scatti e si accorgono che quei ragazzi li, erano proprio loro. Spazi di confine si aprono ai visitatori per non chiudersi più, nel nostro paese dove tutto cambia per non cambiare niente,qualcosa rimane, la nostra storia è inchiodata ad una parete per sancire un ricordo, un amore ritrovato,sognare il futuro attraverso il passato.» Roberto Scola conclude ringraziando gli organizzatori per avergli regalato queste emozioni. «Un plauso agli organizzatori della Mostra: Marco, Libera, Antonio, Maurizio etc. Un grazie, per quello che hanno fatto e per quello che faranno in seguito. Solo chi conosce il passato,può vivere un prospero futuro.»
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