Soppressione Tribunale Sala: lettera di Daniele Campanelli al ministro Severino

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Soppressione Tribunale Sala: lettera di Daniele Campanelli al ministro Severino

Una vera e propria mobilitazione quella che in questi ultimi giorni si sta scatenando in difesa di un autentico presidio di legalità e giustizia non solo per il Vallo di Diano che è il Tribunale di Sala Consilina.

Daniele Campanelli, presidente dell’associazione Life si schiera contro la paventata soppressione del tribunale, e con una lettera aperta scrive al ministro della Giustizia Paola Severino.

 
La Lettera Illustre ministro,

Le scrivo in qualità di presidente dell’associazione per la Sicurezza Stradale, Life, che ogni giorno si impegna sul  territorio salernitano e negli ultimi periodi anche nel resto d’Italia per trasmettere la cultura della sicurezza stradale.

Ma prima di essere il presidente di questa associazione sono un normale cittadino, fratello di una vittima della strada, Christian, che ha visto portarsi via la vita a soli 22 anni e che dopo sei lunghi anni ha avuto giustizia.

Giustizia, in parte, proprio in quel tribunale che oggi rischia di chiudere, Sala Consilina, speranza per molti che come me e la mia famiglia vogliono giustizia.

Giustizia che per noi familiari di vittime della strada rappresenta l’ultimo tentativo per rimanere uniti a chi non c’è più e per ridargli vita.

L’associazione Life nasce proprio dalla morte di Christian perchè ciò che ha subito non possa toccare agli altri, nasce anche dall’esigenza di dare, a tutte le vittime della strada  giustizia,  cosa che spesso ritarda ad arrivare.

Mi creda è dura: ogni giorno andare avanti dopo queste perdite, vorresti che finisse tutto in quell’istante, ma poi ti accorgi che la forza che si può sprigionare da tali eventi è molto grande; è nel ricordo di chi non c’è più lavori ogni giorno per ottenere risultati che mirano solo ad un obiettivo: salvare una vita umana che non sapremo mai, però, di aver salvato.

Negli ultimi periodi più volte si è parlato di tagli ai tribunali, ovvero tagli ai presidi di legalità e giustizia.

La revisione delle circoscrizioni giudiziarie, ai sensi del Dl 138/2011, ha creato preoccupazioni diffuse per la soppressione dei tribunali ritenuti minori.

Nel Vallo di Diano serpeggia il timore di eventuali razionalizzazioni che possano determinare la chiusura del Tribunale di Sala Consilina, eventualità questa che indebolirebbe l’azione di contrasto alla delinquenza in un territorio incrocio tra tre regioni ( CAMPANIA, BASILICATA, CALABRIA) e soprattutto rappresenterebbe l’ennesima sconfitta per un luogo che già in passato ha subito notevoli tagli.

Un territorio, quello del Vallo di Diano, privo di collegamenti ferroviari.

Il treno non viaggia più nel Vallo dagli anni ‘80 e questo rappresenterebbe un notevole disagio per i cittadini del comprensorio nell’eventualità di chiusura del tribunale di Sala Consilina; un territorio servito in mal modo da collegamenti alternativi a quelli ferroviari, sporadici e spesso ritardatari.

Non parliamo delle strade per raggiungere gli altri tribunali.

Basti pensare che per raggiungere il Tribunale di Vallo della Lucania bisogna percorrere oltre 70 km di strada, in inverno spesso ricoperti da abbondanti nevicate, ma soprattutto percorrere la temibile Cilentana, una delle strade del luogo più pericolose e che vede costantemente incidenti stradali, purtroppo, mortali; per raggiungere il tribunale di Eboli o Salerno bisogna percorrere oltre 80 km di strada nella speranza di trovare l’autostrada A3 o i suoi percorsi alternativi liberi.

L’ultimo presidio vicino resta il tribunale di Lagonegro, più vicino rispetto agli altri tribunali su citati ma quasi del tutto irraggiungibile nei periodi invernali, visto che è spesso luogo di abbondanti nevicate; stiamo parlando di tribunali e luoghi raggiungibili solo in auto in alcuni casi.

In questo contesto qualsiasi decisione dal Governo presa che possa apparire come diminuzione della presenza dello Stato e’ un messaggio di incoraggiamento per la delinquenza e di delusione per i cittadini che si sentiranno abbandonati. La revisione delle circoscrizioni giudiziarie porterà alla decisione di chiusura di tribunali, se il Vallo di Diano fosse privato del suo presidio di legalità, il messaggio sarebbe sconvolgente e, quasi certamente, verrebbe interpretato come un affievolimento dello Stato.

Sono pienamente d’accordo con questo governo che mira ad una riduzione di costi per la gestione dello stato, ma una chiusura di presidi di giustizia fondamentali come Sala Consilina rappresenterebbe da una lato la vittoria della delinquenza e di chi ogni giorno tenta di andare contro la legalità, dall’altra andrebbe ad intaccare negativamente sulla società che si vedrebbe quasi tradita dallo stato. Non dimentichiamoci che Sala Consilina è anche sede della casa Circondariale, posta a poche centinaia di metri dal Tribunale; inoltre il Tribunale di Sala Consilina risulta essere uno dei pochi tribunali italiani ad avere attivato il processo civile telematico, altra ragione fondamentale per cui si pone ai vertici della giustizia italiana.

Per questi motivi le segnaliamo l’importanza e l’opportunità di mantenere l’attuale presidio di Sala Consilina.

Il Vallo di Diano e l’intero territorio della circoscrizione del Tribunale di Sala Consilina, sono tormentati da un sistema viario difficile da percorrere con un territorio composto prevalentemente da montagne e colline, minima la pianura, quindi vi si ritrovano i requisiti richiesti dalla norma per la determinazione della nuova geografia giudiziaria.

Tutto ciò detto rimandiamo la decisione a Lei.

Questa vuol essere una lettera di speranza ma soprattutto vuole essere un appello, un appello alla giustizia, un appello alla legalità, un appello di VITA, un appello che arriva da un’associazione apolitica ed apartitica.

Noi viviamo ogni giorno nel dolore di chi non c’è più, figli, fratelli, genitori, cugini andati in cielo a causa di assurdi incidenti stradali. E molti di noi vivono nella speranza di Giustizia che possa donare vita a chi non l’ha più.

Una piccola amara soddisfazione di rendere giustizia a chi non c’è più che spesso rappresenta una questione di vita per chi rimane.

Sicuri di una Sua risposta, confidando nel buon senso della politica che deve basarsi sempre su un valore forte qual è quello della giustizia, Le inviamo i nostri più cordiali saluti.

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