Conclusa operazione Twist: ecco i numeri e le forze in campo
| di Lucia CarielloSi è conclusa oggi con il workshop ‘Le sfide nella gestione delle emergenze multisettoriali’, l’esercitazione internazionale Twist – Tidal wave in southern Tyrrhenian sea organizzata dal dipartimento della Protezione Civile e cofinanziata dalla Commissione Europea.
«È stata una esperienza decisamente positiva, ed è stato per noi particolarmente interessante essere parte di un nuovo processo di valutazione – hanno dichiarato gli osservatori internazionali al termine della mattinata – È stato un bel lavoro: tutti noi abbiamo preso molto sul serio la nostra attività, non limirandoci a mettere delle crocette sui giudizi ma dedicando tempo ad articolare le nostre osservazioni, che siamo persuasi possano essere utili. Abbiamo molto apprezzato questa occasione».
Nel corso delle tre giornate di attività sono stati circa 2.500 gli uomini e le donne del sistema nazionale di protezione civile che hanno preso parte alle operazioni, sia nei centri di coordinamento locali e nazionale sia sugli scenari operativi allestiti a Salerno e in altri nove comuni della costa. Decine di mezzi – tra cui elicotteri, natanti, ambulanze e unità mobili – e due posti medici avanzati hanno permesso di simulare con efficacia le attività e di supportare tutte le diverse fasi dell’esercitazione. Il dipartimento della Protezione Civile ha messo in campo circa 200 persone, impegnate tra le attività esercitative sul territorio e la Dicomac campale allestita nel parcheggio dello stadio Arechi, che ha lavorato in stretto raccordo con la sala situazione Italia a Roma. Le forze armate hanno partecipato alla tre giorni esercitativa con oltre 700 uomini e donne: oltre al comando operativo di vertice Interforze e all’esercito italiano, il maggior numero di risorse dipende dalla marina militare che ha operato con circa 100 uomini della brigata San Marco e 20 subacquei, mettendo inoltre a disposizione del sistema di protezione civile la portaerei Cavour con tutto il suo equipaggio. La guardia costiera – capitaneria di porto ha messo in campo 150 persone, di cui 10 subacquei. Sono, invece, 160 gli uomini e le donne del corpo nazionale dei vigili del fuoco che hanno operato negli scenari esercitativi, tra cui 12 appartenenti ai nuclei speleo-alpino-fluviali e 10 subacquei, e nel campo base allestito nei pressi dello stadio Arechi. Hanno, inoltre, preso parte all’esercitazione più di 150 unità tra arma dei carabinieri, polizia di stato, guardia di finanza e corpo forestale dello stato.
Alla simulazione delle operazioni di ricerca e soccorso in mare – subacquee o in ambiente ostile – e alle valutazioni del rischio ambientale hanno partecipato 109 operatori appartenenti ai team provenienti da Spagna, Portogallo, Francia, Croazia, Malta e Grecia. È inoltre intervenuto un team di sette esperti inviato da Bruxelles per il raccordo con il meccanismo europeo di protezione civile. Agli scenari esercitativi hanno preso parte 200 volontari delle organizzazioni di volontariato locale e dei gruppi comunali, e 100 di quelle nazionali (Federazione italiana attività subacquee, Federazione italiana nuoto, Federazione italiana pesca sportiva e attività subacquee, Società nazionale salvamento) e circa 20 tecnici del corpo nazionale soccorso alpino e speleologico. Circa 180 sono invece i volontari e le volontarie della Croce rossa italiana coinvolti, tra operatori, figuranti e personale di supporto. A questi si aggiungono i 300 volontari – di gruppi comunali, associazioni regionali e sezioni locali di organizzazioni nazionali – impegnati nei quattro fine settimana di ottobre nella campagna informativa ‘Io non rischio’ che ha interessato la città di Salerno e altri 27 comuni costieri potenzialmente esposti al rischio maremoto e che ha permesso di incontrare più di 15.000 cittadini. Nei primi due giorni di esercitazione sono stati mobilitati, inoltre, circa 200 tecnici tra architetti, ingegneri e geometri che hanno effettuato 170 sopralluoghi per il censimento danni e il rilievo di agibilità, oltre a 12 geologi e 2 ricercatori.
A tutto l’impegno delle strutture fin qui citate, va aggiunto il personale delle strutture locali di protezione civile (Regione Campania, Provincia e Prefettura di Salerno, amministrazioni comunali), nonché il sistema sanitario locale, l’Agenzia regionale protezione ambiente Campania (Arpac), l’Ufficio scolastico regionale e le istituzioni scolastiche, la direzione regionale per i Beni Architettonici e Paesaggistici e le Sovrintendenze di Salerno, l’Autorità portuale di Salerno, la questura, le forze di polizia locali, rappresentanti dei centri di competenza scientifica e delle aziende e società di servizi.
«Questo è il complesso sistema di protezione civile – ha detto il capo del dipartimento, Franco Gabrielli, ringraziando tutti coloro che hanno preso parte al progetto Twist – Per noi è importante prepararci ed esercitarci, come abbiamo fatto anche in questi giorni, tenendo sempre presente il nostro obiettivo primario: l’interesse generale. E in questo dovremo sempre più coinvolgere i cittadini, dando loro tutte le informazioni per essere consapevoli dei rischi e sapere come comportarsi correttamente in caso di una eventuale emergenza».
Foto Luigi Martino ©
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