Castellabate, presentata la richiesta di adesione a Città Slow
| di Luca De MartinoIl Comune di Castellabate ha presentato richiesta di adesione a Città Slow, un movimento legato a Slow Food. La richiesta è stata approvata con delibera di Giunta comunale.
Le Città Slow sono quelle in cui si attua una politica ambientale tendente a mantenere e sviluppare le caratteristiche del territorio e del tessuto urbano, valorizzando in primo luogo le tecniche del recupero e del riuso, nonché l’uso delle tecnologie orientato a migliorare la qualità dell’ambiente e del tessuto urbano. L’obiettivo di Città Slow è di estendere la filosofia di Slow Food alle comunità locali e al governo delle città, applicando il concetto di “ecogastronomia” alla pratica del vivere quotidiano. I Comuni che aderiscono all’associazione sono animati da individui curiosi del tempo ritrovato, dove l’uomo è ancora protagonista del lento, benefico succedersi delle stagioni; rispettosi della salute dei cittadini, della genuinità dei prodotti e della buona cucina; ricchi di affascinanti tradizioni artigiane, di preziose opere d’arte, di piazze, di teatri, di botteghe, di caffè, di ristoranti, luoghi dello spirito e paesaggi incontaminati; caratterizzati della spontaneità dei riti religiosi, dal rispetto delle tradizioni, dalla gioia di un lento e quieto vivere. A sollecitare l’adesione di Castellabate a Città Slow è stata la vicesindaco e assessore alla Cultura e all’Ambiente Luisa Maiuri.
«Castellabate ha tutti i requisiti per far parte di questo importante circuito. – spiega l’assessore Maiuri – Fa parte del Parco del Cilento, è patrimonio dell’Unesco, Bandiera Blu, ha ricevuto le vele di Legambiente. Il suo centro storico, ben conservato, è testimonianza di una lunga storia, di cui si conservano intatte feste religiose e tradizioni. A Castellabate è possibile ritrovare quel lento e quieto vivere che oggi, sempre più spesso, lascia il posto ad uno stile di vita frenetico»
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